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Scoperta la casa-stalla degli «schiavi» cinesi

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Venticinquecinesi vivevano ammassati in un appartamento di 70 metri quadri, in condizioni igieniche precarie con i fili elettrici a vista. Gli agenti del commissariato Prenestino, diretti da Antonio Franco, hanno scoperto all'interno di un appartamento in via dei Gerani, nella zona periferica di Centocelle, un dormitorio dove vivevano quattro famiglie di cittadini cinesi. Fogli di compensato dividevano l'ambiente in "cubicoli" all'interno dei quali vivevano anche interi nuclei familiari: tra gli occupanti infatti sono state trovate quattro donne, due allattavano neonati. L'appartamento era stato affittato da un cinese risultato a capo della srl «Latte traslochi», con sede sociale propriop nella casa. «Siamo arrivati per un semplice controllo - spiega Franco - perché a quell'indirizzo corrispondeva una società di traslochi gestita da un cinese. Nei locali del piano rialzato abbiamo trovato una situazione incredibile: venticinque posti letto, ammassati in uno spazio risicato, in barba alle più elementari norme di sicurezza con fili elettrici a vista, cibo scaduto lasciato a terra, tramezzi fatti di cartone e un solo wc per tutti». Resta ancora da chiarire quanto gli stranieri dovevano pagare per ogni posto letto e se fossero impiegati per la manodopera clandestina.

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