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Trastevere, Ztl della discordia

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I negozianti scrivono al Comune: «Divieto sbagliato, affari a picco»

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 La conferma starebbe in tutte le attività che gravitano nella zona e che hanno subìto un calo notevole degli affari proprio per colpa dei varchi accesi nei giorni lavorativi. Così i commercianti si sono dati appuntamento ieri mattina in un albergo romano e hanno deciso di inviare una lettera all'assessore al Commercio Davide Bordoni e al presidente del I Municipio Orlando Corsetti, per chiedere l'abolizione della Ztl diurna o, in alternativa, la revisione degli orari durante la settimana. Ad essere criticati dai commercianti, infatti, non sono i varchi che si accendono la sera per limitare l'ingresso delle auto nel rione, ma quell'«assurdo» accesso vigilato che parte alle 6.30 e che «non serve a nulla», spiega Mauro Capriotti titolare di un bar in piazza San Cosimato, dove tra l'altro, è stato accusato il danno maggiore in termini di calo degli affari per tutte quelle attività commerciali che con difficoltà riescono ad approvvigionarsi. Se proprio l'abolizione della Ztl non fosse possibile allora la giusta alternativa, secondo i commercianti, potrebbe essere una sua riduzione fino alle 8 del mattino per permettere il carico e scarico delle merci.  Nella richiesta indirizzata a Bordoni e Corsetti i commercianti sottolineano però anche l'esigenza di avere «una viabilità migliore, più aree pedonali e un controllo sulle bancarelle di Trastevere». Alla riunione di ieri ha partecipato anche il vice presidente della commissione Commercio del I municipio, Maurizio Forliti, che ha invece ragionato sulla necessità di un piano organico per Tratevere finalizzato al rilancio turistico e commerciale.

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