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Fuga di gas, 14 intossicati

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Dueconiugi settantenni sono ricoverati in gravi condizioni al policlinico Umberto I, sottoposti al trattamento nella camera iperbarica, i due figli quarantenni che hanno dato l'allarme sono finiti in codice verde al pronto soccorso del San Camillo, e sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio anche dieci sanatari del 118 che sono giunti sul posto, un'ambulanza dopo l'altra, per tre volte. Alla fine sono stati i vigili del fuoco, gli specialisti del Nucleo contro l'inquinamento batteriologico-chimico-radioattivo, al lavoro con altre due squadre, a evitare il peggio e mettere in sicurezza i residenti dello stabile e l'intera zona che in serata è stata addirittura chiusa al traffico (poi riaperta). Il primo allarme è scattato alle 16. I figli Andrea e Marco chiamano i genitori al telefono ma loro non rispondono. Si preoccupano, si precipitano in via Orti Portuensi. Aprono la porta e trovano i due anziani a terra, privi di sensi. Avvisano subito il 118. La casa però è satura di monossido. A un certo punto anche i figli cominciano a sentirsi strani, ad avvertire sonnolenza e torpore. Pochi minuti dopo arriva l'ambulanza del 118: è un'unità mobile di rianimazione, vuol dire che l'equipaggio è formato da autista, barelliere, infermiere e medico anestesista. Questi si accorge subito che a stare peggio è la donna. Viene intubata, poi in ambulanza è portata di corsa al San Camillo in codice rosso. Nel frattempo il medico avvisa la centrale di inviare sul posto altre ambulanze per soccorrere i figli dei coniugi. Poi comincia l'effetto a catena. I sanitari dell'ambulanza si sentono strani, e lo stesso provano i loro colleghi dopo aver caricato Marco e Andrea. Bilancio: dieci sanitari intossicati, tornati a casa con due giorni di prognosi per smaltire la "sbronza" di monossido di carbonio. I vigili del fuoco sono entrati in ogni casa, hanno verificato tutti gli impianti e alla fine hanno scoperto il guasto: le caldaie dell'impianto di riscaldamento sono incassate nel muro. Una perdita dal tubo ha invaso l'intercapedine di gas che è rientrato all'interno dell'abitazione. Poteva succedere a chiunque dei residenti di quel palazzo, ai quali infatti i pompieri hanno vietato l'uso delle caldaie fino alla sostituzione. Fab. Dic.

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