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I medici: non denunceremo gli immigrati illegali

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Impressonelle spille rosse attaccate ai camici bianchi. «Noi non segnaliamo»: lo hanno ribadito, prima in piazza San Marco poi al San Camillo, i medici romani contrari al provvedimento in discussione alla Camera che li obbliga a denunciare gli immigrati irregolari che si presentano in ambulatorio o al pronto soccorso. E la Regione Lazio, che da subito si è detta contraria all'emendamento presentato dalla Lega al ddl sicurezza, passa al contrattacco: «Se venisse approvato così com'è - ha annunciato il vicepresidente Esterino Montino - faremo un atto autonomo in consiglio regionale per consentire ai medici un'obiezione di coscienza etica». Ininfluenti per la spesa sanitaria i numeri degli stranieri che utilizzano i servizi di cura: nel 2007 i ricoveri dei «temporaneamente presenti» nel Lazio sono stati 10 mila. Secondo l'Agenzia di sanità pubblica, gli stranieri «arrivano in ospedale quando le loro condizioni rendono la visita medica non più procrastinabile». Il ddl potrebbe peggiorare le cose, «creando danni alla salute del singolo che per paura non si presenta e della collettività se ci sono malattie trasmissibili», dice Salvatore Geraci della Caritas.

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