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Luis Alberto elogia i medici e pensa al figlio lontano

Il regista della Lazio confessa la sua solitudine chiuso a casa per l'allarme coronavirus

Luigi Salomone
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Luis Alberto, ragazzo sensibile, confessa le sue sensazioni, chiuso in casa. Ecco il post del regista della Lazio:  “Fra qualche giorno mio figlio Lucas, il piccolo, compirà due anni e io non potrò festeggiarlo perché è a Siviglia e io sono a Roma. Non potete immaginare cosa darei per stare lì con lui e con il resto della mia famiglia. Però, per via della situazione che abbiamo in Italia, non posso viaggiare. Posso appena uscire di casa per comprare lo stretto necessario. È molto importante seguire le raccomandazioni delle autorità finché la situazione non sarà completamente sotto controllo. Per questo vi dico: state a casa. Credo che in questo momento il calcio debba passare in secondo piano. Non basta giocare a porte chiuse, questo non è sufficiente per i calciatori e per chi lavora nel mondo del calcio o nell'organizzazione di una partita. Anche la nostra salute è importante e credo che tutte le competizioni debbano fermarsi per tutto il tempo necessario. Se io, come tanti altri calciatori, stiamo facendo lo sforzo di non vedere le nostre famiglie, non credo che sia tanto chiedere che vengano rinviate tutte le competizioni finché le autorità sanitarie lo riterranno opportuno. Infine vorrei ringraziare tutti i medici, gli infermieri e il personale medico che stanno lavorando duramente giorno e notte. Siete voi i veri MVP!!”.

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