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Elon Musk, antifascisti su Marte anche in Germania. Linke: "Divieto d'ingresso"

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Gli antifascisti su Marte sono anche in Germania. Non è solo la sinistra nostrana a vedere un saluto romano nel gesto fatto da Elon Musk nel discorso per l'insediamento del presidente americano Donald Trump. E se Pd e intellighenzia progressista  di casa nostra vede il proprietario di SpaceX e Tesla con la camicia nera e il fez, il partito della Sinistra tedesco (Die Linke), chiede un «divieto di ingresso» in Germania che viene accostato nientemeno al zanismo. Insomma, Musk deve essere bandito dal Paese a causa della sua «banalizzazione del nazionalsocialismo», delle «dichiarazioni antisemite» e del suo «saluto romano», ha dichiarato Janis Ehling, segretario federale di Die Linke, come riferisce il partito tedesco.

 

Ma con quali motivazioni? Secondo Ehling, sono tre i motivi per i quali dovrebbe essere preso in considerazione il divieto di ingresso per Musk. Il primo è la «banalizzazione del nazismo»: «in una conversazione con la leader dell’AfD Alice Weidel, Musk ha minimizzato i crimini nazisti e ha dato il suo sostegno in campagna elettorale a un partito di estrema destra», ha affermato il politico della Sinistra. Il secondo motivo è «l’incitamento antisemita»: «le sue dichiarazioni antisemite lo avevano già costretto a scusarsi e a visitare Auschwitz, ma il suo incitamento è continuato», ha rimarcato Ehling. Il terzo motivo è il discusso gesto del proprietario di Tesla in occasione della cerimonia di insediamento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

 

Per Ehling non ci sono dubbi che si tratti di un «saluto romano» («salut0 hitleriano» per i tedeschi). «Mostrando il saluto romano, Musk glorifica l’ideologia fascista e calpesta i milioni di persone uccise durante la Shoah», ha affermato il segretario federale di Die Linke. Secondo Ehling, «Elon Musk ha oltrepassato una linea rossa con il suo saluto nazista. La Germania non deve dare spazio all’antisemitismo e alla banalizzazione del nazionalsocialismo. Chiunque utilizzi simboli fascisti non dovrebbe essere il benvenuto qui». Di conseguenza «ora occorre prendere in considerazione con urgenza un divieto d’ingresso», in quanto «sarebbe la cosa giusta da fare, poiché si tratta di proteggere la nostra democrazia e la nostra responsabilità storica nei confronti delle vittime e dei sopravvissuti della Shoah». «Chi vuole essere credibile nella lotta contro l’estremismo di destra non deve chiudere occhi, orecchie e bocca quando serve», ha concluso l’esponente di Die Linke. Insomma, certe ossessioni non sono solo appannaggio della sinistra italiana ma dei colleghi europei.

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