
Guerra, Scholz vuole anche la Russia al tavolo per la pace in Ucraina. E' bufera

Un tavolo per la pace cui partecipi anche Mosca, un appoggio al piano Zelensky per uscire dalla guerra in Ucraina: per Olaf Scholz è giunto il momento di includere la Russia in una conferenza di pace come quella tenutasi in Svizzera a giugno. Proposta che suscita le critiche del principale partito di opposizione, l’Unione Cristiano Democratica (CDU) e che viene «studiata» da Mosca, che non chiude all’ipotesi. I quasi tre anni di guerra, con le sanzioni contro la Russia e i costi degli aiuti a Kiev, pesano sull’economia e sul clima politico tedesco. Fra due settimane si vota in Brandeburgo e l’anno prossimo, il 28 settembre 2025, per l’elezione del cancelliere. Le critiche all’intervista di Scholz sono arrivate subito dalla Cdu. L’opposizione accusa il cancelliere di voler «spingere sottilmente l’Ucraina verso una pace finta e determinata dalla Russia», afferma Roderich Kiesewetter, deputato della CDU specializzato in affari internazionali.
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«C’è un processo di pace che va avanti da tempo ed è stato avviato dal presidente Volodymir Zelensky e all’inizio dell’estate, a giugno, c’è stata una prima grande conferenza di pace a Burgenstock, in Svizzera, con più di 100 partecipanti, ed è stato deciso che ce ne sarebbe stata una seconda per continuare il processo», ha detto il portavoce del cancelliere, Steffen Hebestreit, in una conferenza stampa. Ieri alla televisione ARD, Scholz ha detto di essere d’accordo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla necessità di un’altra conferenza di pace ma alla quale dovrebbe partecipare anche la Russia. «Ci deve essere in ogni caso un’altra conferenza di pace e io e il presidente ucraino siamo d’accordo che anche la Russia deve essere presente», ha detto Scholz.
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Parlando al quotidiano berlinese «Berliner Zeitung», Kiesewetter ha affermato che Scholz vuole un «finto negoziato» con la Russia e ha sottolineato che questa visione della SPD e del cancelliere fa parte del desiderio di Berlino di dimezzare il suo sostegno all’Ucraina il prossimo anno - 4 miliardi di euro - rispetto ai 7,48 miliardi di euro di aiuti inviati a Kiev quest’anno. Hebestreit ha ribattuto che ciò che il governo tedesco vuole è una pace giusta, non una «pace dettata» da Mosca all’Ucraina. «Una pace giusta non dovrebbe comportare che l’Ucraina debba alzare bandiera bianca», ha detto il portavoce. «Siamo in una situazione in cui entrambi devono vedere come vogliono continuare a relazionarsi l’uno con l’altro».
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