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Toninelli all'assalto del Pd: “Va sciolto. Schlein? La vorrei mandare a quel paese”

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Danilo Toninelli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è intervenuto su Radio Cusano Campus per commentare le ultime mosse del M5S, in particolare la rottura in Puglia con il Pd e l’uscita dalla giunta Emiliano: “Valutazione molto positiva per il comportamento di Giuseppe Conte e del Movimento 5 stelle. Già allora eravamo a conoscenza che Michele Emiliano fosse il classico politico che accoglieva a braccia aperte la qualunque. Vi pare normale accogliere una che magari si candida con il centro-destra che poi passa al Pd e addirittura diventa assessore? Il Movimento all’epoca era in mano a Di Maio – ha continuato - lui voleva allearsi con il Pd perché non poteva sopportare di non avere più la poltrona da ministro con la fine di Conte 1. Di Maio era disposto a tutto. L’unica lettura concreta e oggettiva delle frasi di Conte è quella sul ‘fare pulizia all’interno’, che mi pare siano le parole di Elly Schlein. Mi sta anche simpatica questa ragazza, ma se vuole veramente riformare il Pd, lo deve sciogliere, deve cancellare tutte le nomine fatte di politici che dopo due, tre, ventidue mandati sono stati piazzati in tutte le partecipate comunali, provinciali, regionali, nazionali”.

 

 

E sempre riferendosi a Schlein, Toninelli ha proseguito con un attacco frontale: “Quando sento la Schlein parlare di codice etico e codice di legalità la vorrei mandare a quel paese. Perché il Pd il suo bello statuto e il suo bel codice etico ce lo ha già, ma peccato che lo violi o lo deroghi. Il limite dei tre mandati nello statuto del Pd c’è ma è sempre perennemente revocato. Il Pd è un sistema di potere che non può essere migliorato, non può essere modificato, può essere solo smantellato”.

 

 

Toninelli ha infine detto la sua anche sulle recenti parole di Conte: “Da persona che gli vuole bene, gli darei un VHS dei primi Vaffa day del 2007, 2008, 2009. Perché aver partecipato a quel momento storico di rabbia collettiva che si è trasformata in intelligenza collettiva, che aveva alla base una grande intransigenza e purezza d’animo, è proprio la chiave di lettura che serve a Conte”.

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