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Schlein dopo il fascismo si inventa l'emergenza Rai. Neanche Conte la segue

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Il sit-in annunciato sabato dal la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, per difendere «il diritto a una corretta informazione nel servizio pubblico, la libertà di stampa e il giornalismo di inchiesta si svolgerà il 7 febbraio di fronte alla Rai. Quindi nel bel mezzo del Festival di Sanremo. Dopo aver battuto per mesi sul pericolo fascismo, quindi, questa è la nuova emergenza e cavallo di battaglia su cui ha deciso di puntare la leader del Pd. Schlein ha motivato la sua chiamata a manifestare con queste parole: «Il Pd si mobili ta per difendere la libertà di stampa e il valore di un servizio pubblico che sia davvero libero e plurale e che non può essere a servizio del governo di turno e della sua propaganda. Faremo un  sit in alla Rai per difendere il pluralismo dell'informazione e la quali- tà dell'informazione che è un diritto inalienabile di ogni cittadino. Si è oltrepassato il segno». Insomma, dopo anni in cui ha dato le carte in Rai, adesso il Pd ha deciso che arrivata l'ora di ribellarsi. Ovviamente scendendo in piazza, durante Sanremo, per farsi notare di più.

 

E il Movimento 5 Stelle? Con un lungo post su Facebook della presidente della commissione di Vigilanza  Rai, Barbara Floridia, i 5 Stelle si smarcano dal tentativo portato avanti da Schlein di arrivare a una proposta unitaria delle opposizioni per una riforma della governance Rai. Disponibile al confronto Carlo Calenda. Disponibili Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Ma dal Movimento arriva un’indicazione diversa: «Una riforma solo delle opposizioni? Pensare di strutturare una proposta di riforma coinvolgendo esclusivamente le forze politiche di opposizione ci porterebbe ad un nuovo vicolo cieco». 

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