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Elezioni regionali, la Lega non molla. Stallo in Sardegna

Luigi Frasca
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Non si sblocca la partita sulle Regionali nel centrodestra. In Sardegna sono stati presentati i simboli ma non c’è ancora una candidatura unitaria. Fratelli d’Italia va avanti sul sindaco di Cagliari Truzzu, mentre l’uscente Solinas - sostenuto dagli «ex lumbard» - non ha fatto alcun passo indietro. Sul tavolo c’è pure il nodo Basilicata: Forza Italia difende l’uscente Bardi mentre la Lega fa trapelare che non ci sono novità sul dossier Regionali, con il partito di via Bellerio che non intende spaccare il centrodestra ma punta a mantenere due candidature nelle Regioni dove si va al voto quest’anno (oltre a Solinas è in scadenza il mandato di Donatella Tesei in Umbria). «Solinas non ha governato male ma noi pensiamo che Truzzu possa fare meglio, sono ottimista», sottolinea parlando con i cronisti il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida. «Si troverà un accordo», aggiunge, rimarcando come anche le tensioni in Sicilia nel passato si siano sciolte. La tesi è che Fdi è stata sempre generosa con gli alleati. «Non è che stiamo chiedendo l’impossibile» e comunque «a parte il nodo Sardegna non ci sono stati Comuni dove abbiamo avuto problemi. Si sono chiusi tutti gli accordi con grande semplicità», il ragionamento.

Intanto ieri Salvini ha riunito i suoi: toni bassi, dialogo con gli alleati, la Lega resta sempre collaborativa ma occorre rispetto reciproco nella coalizione e soprattutto non si possono penalizzare i territori, è il ragionamento del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione. Alla riunione del consiglio federale della Lega si è affrontato, spiegano fonti parlamentari leghiste, anche il tema delle Regionali e del dossier legato sul terzo mandato. Oltre al segretario del partito di via Bellerio, tra gli altri sono intervenuti al consiglio federale il vice Crippa e alcuni presidenti di regione. Salvini avrebbe sottolineato che è un errore di valutazione non ricandidare i presidenti di Regione uscenti ma ha auspicato anche che si trovi una sintesi nel centrodestra, a partire dal nodo Sardegna. Sulle resistenze al superamento del secondo mandato, i governatori hanno rimarcato che il rischio è quello di interrompere il lavoro portato avanti sui territori. E hanno espresso perplessità sul fatto che lo stop non arrivi dalla sinistra ma dagli alleati di centrodestra. Durante la riunione c’è chi non ha nascosto malumori sull’atteggiamento delle altre forze della coalizione su questo punto, rimarcando l’importanza di restare uniti e di non agire per il proprio tornaconto. Durante la riunione gli stessi presidenti di Regione, viene rimarcato, hanno sottolineato che sull’ipotesi di una discesa in campo alle Europee occorre una riflessione. L’eventualità di una loro candidatura era stata auspicata dallo stesso segretario. I governatori - soprattutto quelli rieletti da un anno - hanno sottolineato come l’apprezzamento di cui godono sia legato alla credibilità guadagnata sul territorio. Una candidatura, di bandiera, per un incarico a Strasburgo che non andrebbero a ricoprire - è il ragionamento - potrebbe non essere compresa dagli elettori e diventare controproducente.

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