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Eleonora Evi, l'ultima crociata: "Il mammo è patriarcato"

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Di patriarcato negli ultimi mesi se ne è parlato molto. Dalla fine di novembre Eleonora Evi non è più co-portavoce di Europa Verde. La deputata è uscita dal partito dopo aver scritto una lettera aperta nella quale ha denunciato la “deriva autoritaria e autarchica” all’interno del suo schieramento, l’ennesimo – ha detto – “personale e patriarcale”. “Mi dimetto. Non sarò la marionetta del pinkwashing. La mia era diventata una carica di facciata”, ha aggiunto. Dopo i ripetuti attacchi della sinistra alla famiglia tradizionale, Evi ha sposato l'ennesima causa progressista e ha lanciato un appello ai suoi follower proprio via social. "Nella mia famiglia ad occuparsi di nostra figlia Erica è Simone, mio marito, suo papà": così ha esordito. 

 

 

La deputata ha quindi continuato esternando il proprio pensiero sull'uso comune del linguaggio: "Eppure per la nostra società sembra una cosa ancora così strana, così irrituale. Tanto che spesso Simone si sente dire che lui sia un 'mammo'. Questa non è una forma di patriarcato? Si, e pure insidiosa e dura da scardinare". "Soprattutto in Italia, se in una famiglia è la donna a lavorare, magari con un lavoro importante come il mio, sia ancora così difficile pensare che possa essere l'uomo a occuparsi dei figli? E sia anche necessario femminilizzarlo, chiamandolo mammo, per inquadrarlo negli schemi incrostati di maschilismo", ha aggiunto. 

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