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Ddl Concorrenza, la Lega promette di difendere ambulanti e balneari

Dario Martini
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Il presidente Mattarella ha chiesto di rivedere la proroga «eccessiva» delle concessioni agli ambulanti contenuta nel ddl Concorrenza. Lo ha fatto ricordando che questo è lo stesso problema che evidenziò un anno fa a proposito dei balneari. Ma la Lega assicura che queste due categorie, ambulanti e balneari, non hanno nulla da temere. Non a caso, a poca distanza dai rilievi messi per iscritto dal capo dello Stato, il partito di Matteo Salvini ricorda che «la Lega è impegnata, come da anni anche in questi giorni, per garantire diritti e futuro alle migliaia di lavoratori e imprenditori del commercio ambulante e del settore balneare». Poi la promessa: «Non ci arrendiamo a chi, nel nome dell’Europa, ha provato a svendere lavoro e sacrifici di migliaia di italiani».

 

 

Occorre ricordare che nell’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha svolto una informativa per portare all’attenzione le numerose richieste di chiarimento presentate nelle ultime settimane dalle competenti amministrazioni, sugli adempimenti da adottare a decorrere dal primo gennaio 2024 in relazione all’affidamento delle concessioni per l’utilizzo di proprietà demaniali marittime, lacuali e fluviali per attività ricreative e turistiche. Sulla base dell’informativa resa, il Consiglio dei ministri ha sottolineato la necessità di pervenire a una rapida conclusione dei lavori di competenza del tavolo tecnico istituito presso la presidenza del Consiglio, finalizzati all’adozione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile. Palazzo Chigi ha fatto sapere anche che «il governo resta impegnato nell’individuazione con la Commissione europea di una soluzione che, in coerenza con l’ordinamento europeo, assicuri le necessarie certezze agli operatori economici e agli enti concedenti in merito all’affidamento dei beni demaniali marittimi». L’obiettivo è quello di consentire ai Comuni di prorogare le concessioni.

 

 

Anche Fratelli d’Italia è impegnato per tutelare queste categorie. L’europarlamentare Carlo Fidanza ha sottolineato che «nella gestione della complessa partita delle concessioni demaniali il governo Meloni sta operando con serietà». Infatti, l’esecutivo «ha ultimato la prima fase della mappatura delle coste volto a definire i criteri di scarsità della risorsa naturale previsti dalla direttiva Bolkestein. A seguito di questo lavoro molto serio si aprirà una nuova fase di interlocuzione con la Commissione Ue, volto a definire una norma che chiuda l’infrazione e dia certezza agli operatori». Fiducioso in una soluzione positiva è anche il deputato di FdI Riccardo Zucconi, secondo il quale «sulle concessioni balneari il governo si è mosso nel pieno rispetto della direttiva Bolkestein istituendo un tavolo tecnico che ha conseguito risultati importanti a cui si aggiungerà, a breve, l’indicazione di criteri applicativi della direttiva. La sentenza della corte di Cassazione ha rafforzato tale percorso che porterà a breve ad una proposta complessiva e ad una compiuta interlocuzione con la Commissione Ue per dare certezza ad un settore così importante per la nostra economia turistica».

 

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