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Schlein rinnega le primarie, chi ha scelto per Firenze: guerriglia nel Pd

Christian Campigli 
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C'era una volta il Partito Democratico. Di nome e di fatto. Un movimento con posizioni talvolta discutibili, spesso obsolete, ma con una ferrea e rigida struttura. Che aveva nelle primarie il suo cuore pulsante. Una formazione politica di sinistra, riformista, interessata ad aprirsi anche al mondo centrista e fortemente alternativa all'universo radicale. Quel Pd, di fatto, è morto a Firenze questa notte. Quando l'assemblea ha deciso, di impero, di designare Sara Funaro, nipote del primo cittadino dell'alluvione del 1966 Piero Bargellini, come candidato sindaco dei dem. E questo,  nonostante la richiesta opprimente, tambureggiante, continua di Cecilia Del Re. L'ex assessore all'urbanistica, defenestrata da Dario Nardella per visioni diverse e divergenti sulla gestione della città, si era rivolta (senza successo) direttamente al segretario Elly Schlein per chiedere a gran voce le primarie.

 

"Il Partito democratico fiorentino ha rinnegato un suo principio fondativo, dopo aver due anni fa dimezzato i numeri dei membri dell’assemblea ed essere arrivati al voto di ieri dopo forzature di ogni tipo. Bastava che la candidata investita si fosse messa a disposizione per scrivere una pagina democratica di partecipazione, ed anche per una pagina femminista, che da questa storia esce indebolita”. Funaro, attuale assessore comunale al welfare,  guiderà una coalizione formata da Sinistra Italiana, Verdi, Azione, +Europa, socialisti, Movimento azione laburista e Volt. Il verdetto e' arrivato in nottata, al termine dell'assemblea del Pd fiorentino che ha approvato con 137 voti favorevoli su 177 un documento che esclude il ricorso alle primarie. Feroci critiche sono giunte anche da Matteo Renzi.

 

"A  Firenze il Pd rinnega le primarie. E sceglie la candidatura alleandosi con la sinistra radicale: sarà interessante leggere il programma sull'aeroporto, sullo stadio, sui servizi pubblici. Sabato racconteremo con Stefania Saccardi perché noi la pensiamo in un altro modo. Inizia una sfida fantastica". Nel capoluogo toscano, mentre Firenze Fiera è ad un metro dal  baratro (e dal possibile fallimento o dalla vendita ad un soggetto terzo), l'assessore alla sicurezza, Benedetta Albanese, fa togliere, per motivi sconosciuti (o considerati accettabili solo in regimi simili all'Unione Sovietica di Stalin) alcuni manifesti di Pro Vita. "Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias". Un messaggio assolutamente non offensivo, difeso a spada tratta da Jacopo Cellai (Fdi) e Susanna Ceccardi (Lega). Il grande nervosismo del Pd delle ultime settimane, che sta portando i dem ad inanellare una pessima figura dietro l'altra, sottintende il loro evidente terrore. Nelle chat i dirigenti, tra di sé, non lo negano più: Eike Schmidt, futuro (ma non ancora ufficiale) candidato sindaco per il centrodestra, sarà l'uomo che farà cadere l'ultimo fortino rosso. 

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