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Fistel-Cisl scrive alla Consob sulla Tim: "Preoccupati per scorribande finanziarie"

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«Ancora una volta Tim è al centro di scorribande finanziarie da parte di soggetti inadeguati per sostenere investimenti e occupazione in una delle maggiori aziende del Paese. Proposte di acquisizione come quella pervenuta al Cda di Tim da parte Merlyn Partnership, che ha come obiettivo di ritardare il voto sul piano del Governo e di Kkr per il rilancio di Tim, hanno un effetto distorsore sul mercato». Lo denuncia in una lettera inviata al presidente della Consob, Paolo Savona, il segretario generale della Fistel Cisl Alessandro Faraoni «certi -sottolinea- della Sua sensibilità nella difesa dei piccoli azionisti già penalizzati dai continui passaggi di mano della Telecom negli anni passati e oggi, per quanto riguarda le lavoratrici ed i lavoratori, esposti anche al rischio occupazionale». Una lettera che viene definita dallo stesso sindacato una «formale segnalazione e preoccupazione sulle operazioni finanziarie che in questi giorni si stanno registrando intorno alla società Tim quotata in borsa». Secondo Faraoni «la proposta presentata nelle ultime ore e da noi analizzata è fumosa, priva dei fondamentali economici per sostenere un’azienda pesantemente indebitata e con la necessità di dover fare ingenti investimenti per la digitalizzazione del Paese, preoccupante sotto il profilo della tenuta occupazionale dovuta alla separazione degli assets che di fatto porta alla vendita dei servizi e di Tim Brasile».

 

 

 

Ma non solo. Il sindacato ritiene «un errore escludere il Governo dalla costituzione della nuova Tim - anche guardando alle ombre che il piano Kkr presenta- che deve garantire i livelli occupazionali per tutti i lavoratori, sia per quelli destinati alla società di Rete che per quelli dei servizi. II tentativo di Merlyn Partnership sembra più un regolamento di conti interni tra esponenti dell’attuale Management e di chi è uscito di recente e che ha avuto non poche responsabilità nel fallimento delle strategie aziendali. È la prima volta infatti, che una proposta che non identifica un dettagliato piano finanziario per acquisire un gruppo di notevoli dimensioni, identifica anche per iscritto il nominativo del nuovo Ad recentemente uscito dall’azienda e scalpitante di entrare in Cda per ricoprire appunto il ruolo di Ad senza alcuna sensibilità istituzionale nei confronti del Governo, che ha in portafoglio circa il 10% delle azioni tramite Cdp e il Golden Power. Faraoni ricorda che »La Fistel- cisl è uno Stakeholder di Tim in quanto ha la rappresentanza dei lavoratori e tra questi ce ne sono tantissimi che hanno investito in azioni di Tim. Inoltre siamo preoccupati che ogni altro ritardo sull’assetto industriale di Tim si ripercuota sul mercato delle Telecomunicazioni con un effetto domino, trascinando un settore fortemente in crisi in un default di grandi e piccole aziende della filiera.

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