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Migranti, la spallata di Piantedosi: “Così superiamo le regole di Dublino”

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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato un’intervista al quotidiano Avvenire nella quale si sofferma a lungo sul tema dei migranti e rivendica il buon lavoro fatto dal governo Meloni a livello internazionale, in un momento in cui il tema dell’immigrazione clandestina è esploso fragorosamente: “Stiamo affrontando una delle più gravi crisi sociali ed economiche in alcuni Paesi del continente africano. E gli ingressi irregolari sono crescenti anche sulle rotte che interessano altri Paesi europei di primo ingresso. Abbiamo gestito questo afflusso straordinario con efficaci misure mai adottate in precedenza. L’obiettivo che continuiamo a prefiggerci è quello della prevenzione delle partenze. Il fenomeno migratorio è cambiato nel tempo, come le cause che lo alimentano. Le leggi che lo regolano possono quindi essere cambiate ed adeguate ai tempi, purché questo non avvenga solo per sterili posizioni ideologiche. Il nuovo Patto su migrazione e asilo su cui abbiamo trovato l’intesa costituirà il sostanziale superamento delle regole di Dublino, definite antistoriche anche dal nostro presidente Mattarella”.

 

 

Piantedosi manda un messaggio chiaro sui giudici che stanno andando contro il governo: “Il grande lavoro che stiamo svolgendo sugli scenari internazionali, in particolare da parte del presidente Meloni, porterà quanto prima a quelle soluzioni stabili e durature a cui la stessa premier ha fatto riferimento. Le decisioni balzate all’attenzione della stampa sono circoscritte, anche territorialmente, e limitate a casi per i quali faremo impugnazione. In generale, nell’assoluta maggioranza dei casi, le decisioni da noi assunte trovano riscontro anche in sede giudiziaria. I provvedimenti del governo sono ponderati nell’ambito della cornice europea, in un bilanciamento tra esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali delle persone. E continueranno ad esserlo”. 

 

 

In merito ai Cpr Piantedosi evidenzia che “sono prescritti dalla normativa europea. Sono strutture utili per rimpatriare cittadini stranieri irregolari che hanno manifestato elementi di pericolosità o hanno commesso reati, secondo una valutazione sul trattenimento che viene sottoposta al vaglio della autorità giudiziaria. Andremo avanti - assicura il titolare del Viminale - nella realizzazione del piano, ricercando il più possibile la condivisione degli amministratori delle località interessate”.

 

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