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Daniele Capezzone smaschera la sinistra: Schlein e Conte nel partito dei giudici

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Elly Schlein e Giuseppe Conte partecipano al congresso di “Area”, la corrente più di sinistra della magistratura. E, in questo modo, dimostrano di convergere su posizioni alquanto "estreme". Ne parla Daniele Capezzone nel suo editoriale pubblicato da "Libero" nel numero del 2 ottobre. "Secondo una simile visione, non ci sono – da parte del governo – riforme su cui si può eventualmente discutere - scrive Capezzone - ma si sarebbe già in presenza di un concreto rischio autoritario, qualcosa contro cui occorre “resistere”. E contro chi si fa la resistenza? La risposta è perfino scontata: contro il fascismo, contro una dittatura reale o prossima ventura, contro un pericolo autoritario incombente (se non già realizzato)...Come si inquadra la presenza di Schlein e Conte, cioè dei due capi dell’opposizione, ad un congresso di magistrati dove si sostengono queste tesi?".

 

 

 

I due esponenti della sinistra farebbero, insomma, parte integrante del partito dei giudici che cercherebbe di intervenire nella vita politica italiana. "Tribunali che, a raffica, si mettono a sparacchiare contro i decreti Meloni (prim’ancora che il Parlamento li abbia eventualmente emendati e convertiti in legge), e magari – per questo ci vuole un po’ di tempo – altri tribunali che si mettono a sollevare questioni davanti alla Corte Costituzionale, in modo che sia la Consulta a spolpare il resto delle nuove normative - conclude Capezzone su Libero - Conte e Schlein ridotti ad appendice (se non a claque) dell’ala più militante e combattiva del partito dei giudici...ed è anche una lapide sull’imparzialità e la terzietà della magistratura - conclude Daniele Capezzone - E ci pensino pure Schlein e Conte. Ritenere di essere molti furbi può forse essere confortante per loro. Ma credere che gli elettori siano fessi e non capiscano quel che sta accadendo è un drammatico errore politico". 

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