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Giorgia Meloni smonta i teoremi: "Il governo tecnico? Nei loro desideri..."

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Lo spettro del governo tecnico? Un'ipotesi che fa "sorridere". La premier Giorgia Meloni a margine dei lavori del Med9 a Malta, dove si lavora all'intesa europea sui migranti, viene chiamata a commentare il retroscena che vede un ritorno di un esecutivo dei professori se i dati finanziari peggioreranno. "La preoccupazione" sullo spread "la vedo solo nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che ha una maggioranza forte e che ha una solidità e sta facendo il suo lavoro debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto", afferma il presidente del Consiglio. Lo spread, ossia il differenziale tra i buoni del tesoro italiani e quelli tedeschi, "sta scendendo, evidentemente gli investitori hanno letto la Nadef", la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza del governo,  ha aggiunto Meloni. Insomma, "l’Italia è solida e cresce più di Francia e Germania", ha proseguito la premier. Quanto alle ipotesi di governo tecnico, "già si fanno i nomi dei ministri del governo tecnico, mi fa sorridere. Temo che questa speranza non si tradurrà in realtà". 

 

Alla base c'è un articolo della Stampa in cui Annalisa Cuzzocrea, vicedirettrice del quotidiano guidato da Massimo Giannini, parla dello "spettro del governo tecnico", perché "tra le frizioni in Europa e la paura dei mercati si teme un cordone di sicurezza intorno all'Italia". Nell'articolo viene chiamata in causa anche Elly Schlein, la segretaria del Pd, perché "lo spettro" "spaventa entrambe, la premier dal primo giorno in cui ha messo piede a Palazzo Chigi, la segretaria pd da quando ha cominciato ad analizzare meglio le mosse del Correntone che nascerebbe in teoria per appoggiarla".

 

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