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Tir, la Ue dà ragione a Salvini: procedura d'infrazione contro l'Austria

Pietro De Leo
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Si muove qualcosa a livello europeo, per il nodo riguardante le limitazioni al traffico dei mezzi pesanti nel valico del Brennero imposte dall’Austria. Un’iniziativa che Vienna ha assunto unilateralmente tempo fa con la finalità di ridurre le emissioni inquinanti e che crea molti disagi agli autotrasportatori provenienti dall’Italia. Ieri, un retroscena dell’Adnkronos ha riportato che l’11 luglio scorso la Commissaria europea ai trasporti Adina Valean ha dato conto ai suoi colleghi che sono in preparazione delle procedure d’infrazione contro i Paesi che applicano restrizioni all’ingresso di mezzi pesanti sul proprio territorio. E segnatamente all’Austria si sarebbe riferita la componente dell’Esecutivo Ue, a quanto riportato dall’agenzia di stampa. Questo genere di limitazioni, secondo la commissaria, violerebbero le leggi sulla libera circolazione, pilatro del progetto comunitario europeo. Filtrata la notizia, il ministero delle infrastrutture italiano in una nota sottolinea «la netta presa di posizione della Commissaria Valean sulla procedura di infrazione contro l’Austria per divieti unilaterali. È l’ennesima conferma della ragionevolezza e della solidità delle richieste italiane». Dunque, secondo il Mit, «quanto proposto da Valean al Collegio dei Commissari di luglio evidenzia una volta di più la ritrovata autorevolezza internazionale del nostro Paese e la capacità del vicepremier e ministro Salvini di incidere sui singoli dossier a Bruxelles».

 

 

Infatti il leader della Lega, che aveva di recente annunciato di voler adire alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha tenuto un lungo duello sulla questione con Vienna, trovando poi sponde importanti con gli altri Paesi Europei. È il caso, ad esempio, di quanto avvenuto lo scorso giugno a margine di un consiglio dei ministri dei trasporti Ue. In quell’occasione, Matteo Salvini si era appellato ai colleghi affinché il Consiglio prendesse atto della «insostenibilità economica e ambientale» della situazione che si è venuta a creare al Brennero. Una posizione raccolta da vari partner. La Germania, ad esempio, aveva mostrato convergenza sulla linea italiana, con il ministro tedesco Wissing che aveva sollecitato «soluzioni urgenti», sottolineando la presenza di code di 50 km in Baviera per via della politica delle limitazioni. Avevano sposato questa posizione, peraltro, anche Repubblica Ceca, Lituania, Romania, Olanda, Bulgaria.

 

 

Nello stesso contesto, poi, la Commissaria Valean espresse il suo rammarico per il muro letteralmente alzato dall’Austria sulla questione. «Mentre l’Italia e la Germania sono disposte ad accettare un compromesso - ebbe a sottolineare l’Austria - continua a ritardare la discussione senza cercare o accettare veramente qualsiasi proposta». Un arroccamento, quello di Vienna, che Salvini ebbe modo di costatare anche alcuni mesi prima, in un bilaterale proprio con la collega austriaca, Leonore Gewessler. Nell’incontro, il vicepremier italiano aveva portato alcuni dati per sottolineare che grazie al ricambio del parco mezzi da parte delle società di autotrasporti si stava registrando un miglioramento della qualità dell’aria. Dopo un prolungato irrigidimento, dunque, l’Esecutivo europeo sta finalmente per assumere un’iniziativa sostanziale».

 

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