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Migranti, governo allo scontro con l'Ue. “Morte dell'Europa”, Salvini e Meloni affondano il colpo

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La questione migratoria non si risolve con i ricollocamenti, non è lì il nodo: occorre fermare i movimenti primari. Ne è convinto il premier, Giorgia Meloni, e lo ribadisce nel corso di una lunga intervista a 'Porta a Porta' nel giorno in cui torna a salire la tensione con l'Europa su questo tema. Nonostante l'accordo con la Tunisia, "in parte - spiega - mi aspettavo la crisi migratoria, ma tempo fa noi abbiamo detto alla Ue che non potevamo più accogliere da soli i 'dublinanti', e avevamo bisogno che l'Europa ci desse una mano. La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi. L'unico modo di risolvere per tutti è fermare i movimenti primari, quindi gli arrivi in Italia". Ma più dura la posizione del vicepremier, Matteo Salvini, che accusa l'Ue: "Questo è un esodo" di migranti "pianificato dalla criminalità organizzata. È un atto di guerra" e "quello che accade a Lampedusa è la morte in Europa. Il neonato morto rappresenta la morte politica, culturale, sociale e valoriale". E avvisa: "L'Italia è da sola. Francia e Germania? Non so dove sia finita la solidarietà. Se dobbiamo fare da soli, non si può escludere nessuna modalità di intervento".

 

 

Mentre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura che si continua "a lavorare per fermare gli arrivi", il leader M5S, Giuseppe Conte, attacca: "Il fallimento delle politiche migratorie del governo è certificato anche dalle spalle che ci voltano Francia e Germania. Siamo isolati. Sbagliano Francia e Germania ma questo governo deve stare zitto e non può dire nulla perché di fronte agli amici polacchi e ungheresi, quando loro non hanno accolto l'accordo di redistribuzione, hanno detto che facevano bene perché tutelavano gli interessi nazionali".

Ma non c'è solo il tema migranti. Nel corso della trasmissione di Bruno Vespa, Meloni parla a tutto campo dell'azione del governo e dei prossimi passi. Sulle 'stese' di Caivano è molto chiara: "Risponderemo colpo su colpo, lo Stato non può indietreggiare. Ovviamente non è solo questione di forze dell'ordine, è un lavoro lungo, sulla prevenzione, sull'educazione, in cui si deve agire tutti insieme. Ma sia chiaro che non mi faccio intimidire dalle stese della criminalità organizzata". Si passa a parlare di riforme e il premier assicura: "Sulla modifica della Costituzione" sul premierato "siamo pronti, penso che la presenteremo ufficialmente nelle prossime settimane. È una cosa che gli italiani ci hanno chiesto di fare, scegliere da chi farsi governare e dare più stabilità". Meloni parla poi della tassa sugli extraprofitti delle banche ("Non c'è alcun intento punitivo, le banche hanno guadagnato grazie agli aumenti dei tassi sui mutui ma i risparmiatori non hanno visto aumentare gli interessi sui loro depositi") e del Superbonus: "I bonus edilizi messi in campo dal governo Conte sono costati fino a oggi 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio per un anno vale 20-30 miliardi. Questo per capire l'ordine. Qualcosa non deve aver funzionato se quando sono stati fatti questi provvedimenti è stato immaginato un costo molto inferiore. Le stime erano sbagliate, e non ha funzionato come queste norme erano state scritte, perché a oggi abbiamo 12 miliardi di euro di truffe. Le cose vanno fatte con un certo criterio, perché i 140 miliardi che metti da una parte li devi togliere dall'altra".

 

 

Sul dossier Ita-Lufthansa aggiunge: "Noi siamo in Europa a testa alta e difendiamo i nostri interessi, e quando troviamo una soluzione che ci si chiede da anni per Ita mi aspetterei un 'grazie'. Abbiamo ereditato dossier strategici con situazioni molto complesse, stiamo cercando soluzioni strutturali. Quando le troviamo chiediamo che anche l'Europa ci dia una mano". Infine, in vista della manovra spiega: "Non abbiamo tolto soldi alla sanità. Chiaramente bisogna fare attenzione al parametro di riferimento, perché se si usano gli anni del Covid lì ovviamente la spesa sanitaria era schizzata in alto. Ma rispetto al 2019 non è come dice la sinistra". Ora "per me la priorità è quella di abbattere le liste di attesa". Il bilancio, per la leader di Fratelli d’Italia, è positivo: "Sono fiduciosa e in pace con la mia coscienza, perché in questo anno non avrei potuto lavorare di più e ora vedo un'Italia migliore. Governare la nazione un po' è la prova del nove di tutto quello che hai raccontato, devi dimostrare che non prendi in giro la gente. Ma è anche entusiasmante". A rimetterci, confessa, è la vita privata: "Attualmente nella mia vita non c'è nulla a parte quello che devo fare. Mi manca un po' la libertà di essere una persona spontanea. Non sei mai solo, hai sempre qualcuno intorno. Ginevra la porterò con me a New York, se non la portassi con me non la vedrei".

 

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