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Manovra di bilancio, Giorgia Meloni detta la linea ai ministri: basta sprechi

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Famiglia, lotta alla denatalità e sostegno alle fasce deboli. Sono queste le direttive su cui si muoverà la prossima manovra finanziaria. Il premier Meloni ne ha parlato dopo il Cdm convocato dopo la pausa estiva. «Condivido la richiesta del Ministro Giorgetti di invitare ogni Ministero a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Lo dico perché sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità. È un governo che è stato scelto dagli italiani anche per fare scelte di rottura con il passato, per cambiare direzione e rompere quello status quo che abbiamo ereditato. Per fare tutto questo è necessario capire come oggi si spendono le risorse, verificare per cosa, e scegliere di dirottare le risorse ora spese su capitoli e misure che non condividiamo e utilizzarle per fare quello che ci hanno chiesto i cittadini». L'ha detto il premier Giorgia Meloni, intervenendo in Consiglio dei ministri per fare il punto con la squadra di governo dopo la pausa estiva.

 

 

 

 

«Quello che vi chiedo di fare - ha rimarcato - non è una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare, è importante ma sarebbe riduttivo chiedervelo ma di far tornare il più possibile la politica. Perché non intendiamo amministrare il presente e perpetuare semplicemente quello che è già tutto in essere, ma imprimere quel cambiamento che ci è stato chiesto. Se ci sono misure che non condividiamo politicamente, quelle misure non vanno più finanziate e le risorse recuperate utilizzate per gli interventi che sono nel nostro programma. E per costruire una manovra incentrata sulle famiglie, sulla lotta alla denatalità e sui sostegni alle fasce deboli. È un lavoro complesso, lo so, me ne rendo conto, ma dobbiamo avere il coraggio di farlo perché è da qui che parte la svolta».

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