Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Firenze, Nardella rilancia lo ius soli. L'ordine del giorno passa in consiglio comunale

Christian Campigli
  • a
  • a
  • a

L'ennesima dimostrazione che per la sinistra contano solo gli stranieri. E che forzare la mano, per cercare lo scontro con il governo di centrodestra, sta diventando una prassi. Dopo il riconoscimento dei bambini monogenitoriali, il consiglio comunale di Firenze è tornato sullo ius soli. E lo ha fatto inserendo un esplicito riferimento nello Statuto del Comune di Firenze, allo scopo "di promuovere l’eguaglianza e l’effettiva partecipazione senza distinzione di origine o provenienza. Sancire l’appartenenza alla comunità locale, istituendo la Cittadinanza onoraria del Comune di Firenze da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all'estero, che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. E poi impegnare l’amministrazione a specifiche azioni sul tema della cittadinanza". Un obiettivo chiaro e dichiarato, quello del Partito Democratico, palesato nell'ordine del giorno appena approvato. Una forzatura evidente, figlia di una strumentale pochezza politica da un lato, dell'evidente necessità di mettere la "bandierina" dall'altro. "Un atto che vuole rispondere a una questione di civiltà, per dare a tutte quelle ragazze e quei ragazzi che studiano, vivono, frequentano gli stessi luoghi dei loro coetanei fiorentini, gli stessi diritti, le stesse prerogative. – hanno affermato Nicola Armentano, capogruppo Pd, le vicecapogruppo Alessandra Innocenti e Letizia Perini, la consigliera Donata Bianchi – Firenze e la Toscana tutta sono terre di accoglienza, vogliamo riprendere un percorso che è nel dna della nostra città e lavorare per garantire a tutti gli stessi diritti e doveri".

 

 

 

Di tutt'altro avviso il capogruppo di Fratelli d'Italia, Alessandro Draghi. "Perchè il Pd non ha portato questo atto prima in Commissione? Dopo anni di trattative, al fine di arrivare ad un voto unanime sulla modifica dello Statuto, ogni schieramento ha dovuto limare le proprie volontà. Ma il Pd a trazione Schlein non poteva tralasciare questo tema e ha voluto all'ultimo scopiazzare Bologna". Forti anche le critiche provenienti da Italia Viva. "Il Pd, in maniera prepotente, ha voluto far approvare un ordine del giorno di accompagnamento sullo ius soli - hanno ricordato Mimma Dardano e Barbara Felleca - Una mancanza di rispetto e una prova di forza che il Pd doveva e poteva evitare. Per questo motivo abbiamo scelto il non voto su questo ordine del giorno, in attesa di un confronto più ampio e nel merito dei contenuti”. Un'attesa che rischia di essere lunga. 

Dai blog