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Forza Italia, inizia il dopo-Berlusconi: Tajani segretario, il sostegno dei figli

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Il dopo-Berlusconi ha inizio. Gli oltre 200 membri del consiglio nazionale di Forza Italia si ritrovano all'hotel Parco dei Principi di Roma e, orfani del  fondatore, cercano di reagire al comprensibile smarrimento aggrappandosi ad alcune certezze: la prima è Antonio Tajani, eletto segretario 'reggente' fino alla celebrazione dal congresso; la seconda arriva dai figli del Cavaliere e sembra fugare le preoccupazioni sul futuro (anche economico) del partito. "Grazie per l'appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà. E grazie per tutto ciò che da oggi farete per continuare a far vivere gli ideali di libertà, progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni", scrivono i familiari nel messaggio letto in apertura del consiglio. "Una lettera molto affettuosa e cordiale, piena di incoraggiamento, anche nei mie confronti", la definisce Tajani, che dunque riceve anche una benedizione personale da Marina, Pier Silvio e i fratelli, con i quali "non abbiamo parlato di soldi", ovvero degli oltre 90 milioni di euro di crediti che la famiglia vanta nei confronti di FI, ma "mi pare che il messaggio sia chiaro", precisa il leader del partito. Il quale viene poi incoronato all'unanimità nuovo 'segretario nazionale'. Non 'presidente' perché - questa una delle novità emerse durante la kermesse - "c'è solo un presidente e non ce ne sarà un altro", spiega il vicepremier. Gli arrivano auguri da colleghi di partito, coalizione e governo. Un "in bocca al lupo" a una "persona autorevole, politico capace e di spessore" giunge dalla premier Giorgia Meloni, insieme a "un pensiero commosso a Silvio Berlusconi". 

 

Pure Tajani è commosso, quando apre il consiglio tra le note de 'Il mio canto libero' di Lucio Battisti e l'inno ufficiale di Forza Italia. Invita i consiglieri a un minuto di silenzio che si trasforma in cinque minuti di applausi in omaggio al Cavaliere. Poi accoglie Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo che di Tajani sottolinea "esperienza, dedizione e leadership" che "continueranno ad essere fondamentali per un'Italia prospera e forte". Quindi è il momento degli altri adempimenti statutari: vengono inserite le parole 'Silvio Berlusconi presidente fondatore' nel frontespizio, Fabio Roscioli viene eletto amministratore nazionale, cioè tesoriere del partito.

"Oggi raccolgo un'eredità impossibile" ma "la mia volontà è di trasformare i sogni di Berlusconi in realtà: ho bisogno del vostro aiuto, dell'aiuto di tutti i militanti, perché prima di tutto mi considero un militante", sono le parole con cui il neo-segretario prova a galvanizzare i presenti, sottolineando che "gli ultimi sondaggi ci dicono che siamo all'11%" e assicurando che "siamo al governo lealmente" ma "senza spirito di compiacenza nei confronti di altri", con "le nostre proposte e i nostri valori". Tajani sarà segretario fino al congresso che, annuncia, si terrà prima delle Europee.

 

Come previsto non c'è la deputata e ultima compagna di Berlusconi, Marta Fascina, ma ci sono i suoi fedelissimi Tullio Ferrante e Stefani Benigni. Poi ci potrebbero essere i nuovi ingressi, su cui il neo-segretario tace e rimanda "al momento opportuno". Tuttavia le voci si rincorrono. Continua a circolare il nome di Ettore Rosato da Italia viva, nonostante le ripetute smentite. In mattinata spunta l'ipotesi dell'europarlamentare del M5S Fabio Massimo Castaldo, che però nega sui social. Tajani resta criptico, chiude il consiglio nazionale e si consegna ad abbracci e selfie con i suoi. Mentre l'immagine del volto di Silvio Berlusconi domina ancora il palco.

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