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Controcorrente, Barelli è stufo: “Basta processi mediatici, sono antidemocratici”

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Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è stato ospite dell’edizione dell’8 luglio di Controcorrente su Rete 4, con Veronica Gentili alla conduzione. Il deputato viene interrogato sullo scontro tra il governo e la magistratura in atto negli ultimi giorni: “Noi siamo garantisti, e secondo la nostra impostazione culturale un avviso garanzia non può essere considerato sentenza. A noi non piacciono i processi in tv o sui giornali. Non è un corretto modo agire in una democrazia. Il presidente dell’Anm ha tutto il diritto di esprimere la posizione della sua categoria, non ci scandalizziamo per le sue opinioni, ma va chiarito che le leggi vengono fatte in Parlamento, i processi vanno fatti in tribunale e una persona è colpevole quando la sentenza non è più appellabile”.

 

 

Barelli nel suo discorso cita il caso dei genitori del leader di Iv, Matteo Renzi, “che è stato massacrato per fatti da cui oggi è uscito”, e del sindaco di Lodi: “C’è stato un processo mediatico, non nelle sedi opportune, questo non può avvenire. E questo è un punto fermo su cui misurarsi non può essere un concetto che oggi vale per me e domani non vale per te. I magistrati non vengono da Marte e non sono tutti belli, bravi e buoni. Anche lì c’è qualcosa da dire”. “Non significa - ha concluso Barelli - che i toni devono essere questi. Devono tornare nell’alveo opportuno. Ma sulle reti pubbliche non si può fare un processo pubblico prima che nelle sedi opportune”.

 

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