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Giustizia, parole di fuoco di Gasparri: i magistrati attentano alla Costituzione

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Nuovo capitolo dello scontro tra il centrodestra e la magistratura. A parlare è stavolta il senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che non si trattiene nelle critiche alle toghe, con cui la tensione è salita dopo i casi degli ultimi giorni: «Dopo Albamonte parla anche Santalucia. Noi invochiamo tutti i Santi del Paradiso invece. La vicenda dell’imputazione coatta a Delmastro, dopo la richiesta favorevole all’indagato da parte della Procura ci sconcerta e riapre il dramma dell’uso politico della giustizia. È la dimostrazione che, istigati dai capi delle toghe rosse, ampi settori della magistratura vogliono contestare l’autonomia e la potestà del potere esecutivo e del potere legislativo. Si sta rinnovando la gravissima lesione dei principi di fondo della nostra Costituzione da parte delle toghe».

 

 

«Siamo di fronte - denuncia il senatore azzurro - a una vera e propria rivolta, solo perché si vuole attuare una riforma che renda più rapidi i tempi della giustizia, più trasparenti le sue procedure, che allontani il peso del condizionamento politico dal mondo togato. Chi si oppone a tutto questo vuole evidentemente la politica, di sinistra, a comandare le toghe, una giustizia infinita che massacri i cittadini senza mai arrivare a decisioni, procedure tutt’altro che trasparenti con avvisi segreti dati ai giornalisti e non agli interessati. Questa volta non prevarranno. La magistratura sta attentando alla Costituzione. E questo - la chiosa di Gasparri - non può essere ignorato da chi ha la massima responsabilità di presiedere questa super casta che si ritiene sovrana ed intoccabile».

 

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