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Meloni e Macron all'Eliseo, convergenza sui migranti: "Ora passi concreti"

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L'incontro all'Eliseo tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron: è convergenza sulla necessità di una collaborazione sui migranti.  «Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio, bisogna stroncare la rete dei trafficanti di vite umane e evitare che la selezione all’ingresso sia fatta da una reti di criminali. Per questo bisogna collaborare e garantire il diritto a non emigrare. Su questo lavoriamo insieme», ha detto la presidente del Consiglio nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente francese.  «Continuiamo ad assistere a drammi» nel Mediterraneo e «dobbiamo riuscire a organizzare in materia più efficace l’asilo e l’immigrazione, rimanendo fedeli ai nostri valori», ha affermato Macron: «Dobbiamo lavorare meglio con i Paesi di transito e di origine per fermare i flussi in arrivo», ha proseguito il capo dell'Eliseo che ha auspicato un rafforzamento del «controllo delle nostre frontiere esterne» in quanto «non c’è una buona politica migratoria europea se non c’è una politica coerente di difesa delle nostre frontiere comuni». «Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto tra responsabilità e solidarietà tra tutti i Paesi - ha aggiunto Macron - Era il senso del pacchetto negoziato sotto la presidenza francese e che ha portato a un accordo, a nostro avviso, positivo. Questo è l’approccio pragmatico che voglio continuare a utilizzare». 

 

Meloni ha sottolineato che «ci attende alla fine di questo mese un importante Consiglio europeo: siamo d’accordo che si debbano fare passi concreti rispetto a una visione della difesa della dimensione esterna. Bisogna superare la diatriba tra movimenti primari e secondari». Meloni ha spiegato che in questa chiave è «centrale il parternariato con il Mediterraneo, non solo il nord Africa». «Servono passi concreti in Ue», aggiunge poi Meloni. Con la Francia «condividiamo una sensibilità comune su molte materie, penso al tema del Mediterraneo, in particolare con riferimento alla Tunisia e alla Libia, verso i quali lavoriamo con obiettivi convergenti». «Non possiamo consentire che tornino parametri che oggi sarebbero assolutamente inadeguati: la sfida è una governance incentrata sugli investimenti: se ci siamo dati una priorità non si può non tenere conto di questi elementi».

 

Evocando la firma del Trattato del Quirinale  tra Francia e Italia, Emmanuel Macron ha omaggiato l'amicizia tra i due Paesi e «i legami tra le nostre società, le nostre economie, le nostre università, i nostri artisti, che fanno vivere ogni giorno questo rapporto così unico che esiste tra l’Italia e la Francia». «È questa amicizia che mi interessa prima di tutto, signora presidente del Consiglio, quella che permette talvolta di far vivere le controversie, i disaccordi, ma in un quadro sempre rispettoso perché si iscrive in una storia più grande e profonda di noi», ha detto il leader francese. Meloni ha ribadito inoltre che Italia e Francia continueranno a sostenere la causa ucraina a 360 gradi, e ha annunciato insieme a macron che lo scudo antiaereo franco-italiano Samp-T è adesso «operativo» in Ucraina.

 

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