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Italia Viva, aria pesante dopo la nomina di Paita: insorgono Bonetti e Marattin

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Scossoni dentro Italia Viva per la nomina di Raffaella Paita a coordinatore nazionale del partito. A criticare le modalità della scelta sono Elena Bonetti e Luigi Marattin, altri esponenti del partito guidato da Matteo Renzi: “Non è nostra intenzione fare neanche un briciolo di polemica o mostrare segni di sfiducia, ma la nomina è arrivata prima ancora di ogni modifica statutaria che istituisca quel ruolo, ora non presente e al termine dell’assemblea senza possibilità di discussione né informazione preventiva. Alla fine dell’Assemblea, quando non era più possibile intervenire - fanno ancora notare i due esponente Iv su Facebook - il presidente ha comunicato l’avvenuta nomina di un coordinatore nazionale, Raffaella Paita». 

 

 

Di Paita, Bonetti e Marattin parlano come di “una collega di valore con cui abbiamo condiviso tanto” ma osservano anche che “si è venuta però a creare una situazione strana, gli iscritti di Italia Viva, all’interno di una competizione libera e democratica, sono considerati meritevoli di poter scegliere il coordinatore comunale, quello provinciale e quello regionale ma non quello nazionale”.

 

 

In una lotta fratricida ai due è arrivata la risposta di una nota dell’ufficio stampa di Iv: “Stupisce che si faccia un’assemblea per lunghe ore e due autorevoli dirigenti nazionali non intervengano nel merito di un dibattito che ha toccato molti temi come le tasse, la demografia, l’Europa, la sicurezza. Sarebbe stato prezioso ascoltare dal vivo le considerazioni di Luigi e Elena su questi punti anziché limitarsi a leggere un tweet su questioni formali il giorno dopo. Peccato. Sulla nomina di Lella Paita - oggetto delle osservazioni di Bonetti e Marattin - essa rientra nei poteri statutari organizzativi e politici del presidente e non necessita di alcuna comunicazione formale. Chi vuole cambiare lo Statuto può farlo in qualsiasi assemblea ed è il benvenuto. Per chi ama la democrazia interna - è la considerazione finale - sempre meglio fare proposte o critiche durante l’assemblea che aprire discussioni il giorno dopo su Twitter, anche per rispetto ai tanti militanti che hanno fatto a proprie spese centinaia di chilometri per fare una bellissima discussione a viso aperto in assemblea”.

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