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Conte gela le speranze di Schlein: alleanza Pd-M5s "fuori luogo"

Luca De Lellis
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Con l’approdo di Elly Schlein alla segreteria del Partito Democratico si pensava a un avvicinamento drastico su diversi fronti alla linea del Movimento 5 Stelle. Accostamento che invece, dopo quasi 4 mesi, non si è ancora verificato. Giuseppe Conte lo ha ribadito più volte nelle sue uscite pubbliche, e lo ha fatto anche nell’intervista rilasciata a Bruno Vespa al “Forum in Masseria” in corso a Manduria, organizzato proprio dal giornalista della Rai. Due i temi principali sui quali il leader dei grillini ha notato ancora differenze abissali di vedute, che configurano un’impossibilità di creazione del famoso “campo largo”. Il primo è la guerra tra Russia e Ucraina: “Prendo atto che sulla guerra non ci siamo, non vedo svolte da parte del Pd”, ha ammesso l’ex Presidente del Consiglio. Che poi ha proseguito: “Ci sono ancora dissonanze, ma confido che possa esserci un cambio di rotta, perché sinora il Pd continua sulla linea bellicista quando si tratta di votare concretamente i vari provvedimenti”. L’altro, invece, riguarda “la transizione ecologica”, altro tassello clou del programma di Conte.

 

Sul primo punto la sua linea è chiara: “Siccome in guerra ormai, indirettamente ma temo direttamente tra un po', ci siamo anche noi, dico che abbiamo pieno titolo per sederci a un tavolo e non possiamo offrire a Zelensky una cambiale in bianco, che ci dica lui come e quando vuole fare la pace, se la vuole fare, a quali condizioni, se vuole arrivare a Mosca o se deve vincere Putin”. Insomma, una direzione che molti definiscono pacifista e che lui spera ancora possa diventare condivisa anche da Schlein. Che però è alle prese ancora con le divisioni interne al suo partito, alimentate da un’area “draghiana” lontana da un’assunzione di questo tipo.

 

Capitolo transizione ecologica sappiamo, ad esempio, la contrarietà di Conte al termovalorizzatore di Roma, che invece è sostenuto dal Pd e dal sindaco Roberto Gualtieri. Per questo, ha tuonato Conte, “un’alleanza organica oggi tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle è fuori luogo”. E poi, ha chiosato l’ospite di Bruno Vespa, “il campo largo è una formula che non esiste”. Piuttosto, “si tratta di fare opposizione intransigente in modo serio invece che votare, come fanno alcune forze che dicono di essere di opposizione, con il governo”.

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