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Pnrr, la promessa di Matteo Salvini: "Progetti pronti per tutti i fondi"

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Filippo Caleri
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Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in un colloquio con i giornalisti, parla dello stato di avanzamento del Piano di ripresa e resilienza europeo sgombrando il campo dalle voci di ritardi nei programmi di investimento. «La dote per il mio dicastero vale complessivamente 39,9 miliardi di euro. Posso spenderli tutti. Ci sono alcuni progetti come l’installazione del sistema di segnalamento Ermts, che non può essere portato a termine nei tempi del Pnrr, perché mancano gli approvvigionamenti dei materiali. Il mancato rispetto degli obiettivi per cause esterne però si recupera semplicemente spostando i soldi su altre opere».

Una disponibilità già espressa al ministro Fitto. «Abbiamo oltre 100 progetti pronti. Per contrastare la dispersione idrica ad esempio ce ne sono di già stilati per un ammontare di un miliardo» ha spiegato il leader della Lega che ha aggiunto «possiamo intervenire in tutta Italia per ridurre lo spreco di acqua e mettere in efficienza le fogne». Poi il punto sul Ponte dello Stretto. «La prima macchina e il primo treno ci passeranno nel 2032. Così mi dicono gli ingegneri, e di loro mi fido. Io faccio il politico e devo assicurare i finanziamenti e tutto l’iter amministrativo. Che va avanti. Ho già fatto la prima riunione sostanziale sul progetto con i nuovi ad e presidente della società che si occuperà della costruzione, insieme all’ad di Ferrovie dello Stato, Ferraris, e quello di Anas» ha spiegato Salvini. Che ha messo a punto il cronoprogramma, con la fissazione, mese per mese, dei passi da compiere per far partire il primo cantiere nell’estate del 2024. Insomma si va avanti senza ritardo e con il placet dell’Unione Europea. «Ho avuto una riunione con gli eurofunzionari e posso dire che le loro reazioni illustrando l’opera sono state entusiastiche» ha chiosato il responsabile del dicastero delle Infrastrutture che ha anche aggiunto che entro pochi giorno nominerà la commissione di nove super esperti che avranno un ruolo consultivo e di supporto agli ingegneri del consorzio di costruzione. «Non ho ancora i nomi ma saranno i migliori professori e tecnici di ingegneria, strutturisti, idraulica. Insomma i più bravi nel scienza di costruzione dei ponti» ha aggiunto. Quanto a chi lo realizzerà, il problema di tenere lontani gruppi extracomunitari, come i cinesi, spesso motivati a partecipare a progetti del genere da ragioni geopolitiche, è risolto in partenza. «Uno dei primi interessati a farsi avanti è stata proprio la Cina. Che però potrà solo restare a guardare perché la gara Ue per l’appalto è stata fatta e vinta dieci anni da un gruppo di imprese italiane, giapponesi, spagnole e con la consulenza degli statunitensi».

 

 

 

Salvini si è soffermato anche sul nuovo codice della strada. In particolare dopo aver confermato che si tratterà di un disegno di legge e non di un decreto ha anticipato alcune modifiche. «Si sta ragionando su corsi di educazione stradale a scuola, seri e non di ricreazioni, e con punti scolastici assegnati a chi li frequenta. Poi il potenziamento delle sanzioni con l’ergastolo della patente per i recidivi, e limitatori di velocità, frecce, targa, freccia e casco obbligatori per i monopattini. Mezzi per i quali resta il divieto di circolare su strade extraurbane». Per le bici, per le quali è escluso lo stesso trattamento restrittivo sarà introdotto il divieto di sorpasso per l’auto se non c’è almeno un metro e mezzo di spazio.

Altro capitolo è quello degli autovelox. «Ci sarà un modello omologato per tutta Italia per eliminare quelli non tarati che si trovano in molti Comuni». Si ragiona anche sull’«alcolock», un meccanismo che blocca l’accensione del motore se il guidatore ha bevuto alcol, su maggiori fondi per la manutenzione dei guard rail a tutela dei motociclisti, e un maggiore controllo su chi usa cellulari su tutti i mezzi, bici e moto comprese. Salvini non ha lesinato una frecciatina al presidente dell’Autorità anticorruzione, Busia, che sul Ponte ha detto: «Abbiamo rilevato uno squilibrio nel rapporto tra concedente pubblico e parte privata, a danno del pubblico sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi». Il capo del Carroccio ha detto: «Con la ripresa dei lavori lo Stato risparmia un miliardo di euro. Non ci sono favori a privati». Spazio anche al dossier delle elezioni europee. «Ci sono tanti partiti europei di centrodestra, in Polonia, Portogallo e Spagna, che possono portare a casa un risultato elettorale importante. Se si rafforzano, il 9 giugno 2024 si può spostare l’asse del governo europeo perché i Popolari potrebbero decidere di lasciare i Socialisti. Dunque il dibattito attuale sul no a Orban, no ai tedeschi di Afd e alla Le Pen, i pare astruso. Non si può rinunciare a un’occasione storica escludendo alcune forze da ora».
 

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