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Pnrr, si aprono nuovi spiragli nella trattativa tra Fitto e l'Ue

Gianni Di Capua
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Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, Coesione, Sud e Pnrr, ieri ha incontrato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e alcuni funzionari della Commissione europea per riuscire a salvare i fondi del Pnrr. Un incontro durato circa 20 minuti in cui Fitto ha cercato di sondare gli umori dell’Unione sulla possibilità che l’Italia dirotti alcuni fondi del Recovery Plan sul Repower Eu. Il piano presentato il 18 maggio 2022 dalla Commissione europea per «porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili della Russia e affrontare la crisi climatica». Per farlo c’è bisogno del via libera da parte della Commissione e del Parlamento europeo. «Abbiamo avuto un proficuo scambio di opinioni sui principali dossier dell’attualità dell’agenda europea» ha dichiarato Fitto sottolineando come nell’incontro sia stata «ribadita la comune volontà di collaborare nell’interesse delle istituzioni». Ciascun Stato membro «può contare su nuovi sussidi per il Repower Eu - ha detto Veerle Nuyts, portavoce della Commissione europea - che possono essere destinati al Dispositivo di ripresa e resilienza. Anche l’Italia può chiedere una parte di questi sussidi, c’è anche la possibilità di spostare fondi dalla riserva di aggiustamento sulla Brexit e anche di una parte dei fondi di coesione».

 

 

C’è però un ostacolo alla possibilità di spostare da un piano all’altro gli obiettivi. Eric Mamer, portavoce della Commissione europea, ha specificato: «Gli Stati membri hanno la possibilità di presentare un nuovo capitolo all’interno del Pnrr per raggiungere gli obiettivi del Repower Eu ma attenzione non si tratta di togliere i soldi da un capitolo per metterli in un altro. Si tratta solo di integrare una dimensione tematica supplementare». «Buono scambio di opinioni questa mattina tra la delegazione italiana guidata dal ministro Raffaele Fitto e alti funzionari della Commissione Ue sul Pnrr italiano e sui progressi relativi alla terza e quarta richiesta di pagamento» ha aggiunto su Twitter la portavoce della Commissione Ue Veerle Nuyts. «Inoltre si è parlato di come procedere sul capitolo RePowerEU - ha evidenziato - entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di andare avanti con i lavori in corso con la massima urgenza»

 

 

Lo spiraglio su cui il governo gioca la partita è quello che apre l’articolo 21 del regolamento che prevede come una volta che il Consiglio ha approvato un piano, lo Stato membro può chiedere, in casi eccezionali, la modifica di milestone e obiettivi specifici se gli emendamenti sono giustificati da ragioni obiettive. Per questo Fitto mercoledì presenterà la Relazione sullo stato di attuazione del Piano di ripresa e resilienza dove l’esecutivo ha indicato 120 voci di spesa che presentano elementi di criticità. L’auspicio è che possano bastare alla Commisione Europea per accordare all’Italia una rimodulazione di alcune scadenze o la riallocazione di alcune risorse su altre voci di spesa. La partita è ancora aperta.

 

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