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Pnrr, Cantalamessa (Lega): nessun ritardo ma l'80% dei preventivi è sballato

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Francesco Forgione
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Come procede l’attuazione di progetti e riforme previsti dal Pnrr? Le opere finanziate con i soldi europei possono essere inaugurate con scadenza  luglio 2026, l’Italia riuscirà ad investire e completare tutte le opere in tempo? Queste sono alcune delle domande che attanagliano gli Italiani. Per rispondere a questi interrogativi è intervenuto il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, ospite del programma di La7 Omnibus condotto dalla giornalista Gaia Tortora, che domanda: “Non c’è nessun ritardo con i tempi?”. Risponde il leghista: “non c’è nessun ritardo rispetto ai nuovi piani che ci siamo dati come Italia”.

 

Il Pnrr è nato prima delle problematiche della guerra e della crisi energetica, per cui Cantalamessa afferma che “l’80% di tutti i preventivi per questo piano sono sballati perché precedenti alla guerra”. Il senatore rassicura sulla situazione e sulla comprensione dell’Europa rispetto alle recenti problematiche: “l’Europa ha dato un’apertura e sta tenendo conto di tutte le difficoltà legate alle conseguenze della guerra e del resto”. Rilancia la necessità di essere oculati con l’utilizzo dei fondi: “spenderemo i soldi se serve, perché sono gran parte debiti sulle spalle dei nostri figli”. Ma in quali opere verranno spesi i fondi del Pnrr? Cantalamessa risponde: “Penso a infrastrutture, scuole, asili nido ed altro”.

 

C’è però una data da rispettare, entro Luglio 2026 l’Italia deve aver completato la costruzione di tutte le opere frutto dei soldi del piano nazionale per gli investimenti complementari. Anche su questo tema, in chiusura d’intervento, il leghista rassicura: “Le tempistiche verranno rispettate, l’Italia adesso ha un’opportunità economica che non ha mai avuto per cui bisogna sfruttarla al meglio senza spendere i soldi a tutti i costi”. Quindi dal governo e dal centrodestra ci sono ampie rassicurazioni sull’utilizzo dei fondi Pnrr, tutte le preoccupazioni fatte emergere dalla sinistra al momento sembrano infondate. Rimane solamente l’attesa per la costruzione di nuove opere pubbliche.

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