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Rilevazione Emg, il sondaggio fa felice Silvio Berlusconi

Pietro De Leo
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Il dato emerge di mattina presto, quando su Agorà, talk di Rai3, scorrono le slides di una rilevazione dell’Istituto di sondaggi Emg. In particolare, il dato sulla fiducia dei leader. Dove, al 29 maggio, la quota toccata dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si attesta al 31%, stabile rispetto alla settimana prima. Medesimo dato di Elly Schlein. Il fondatore del partito azzurro, peraltro, stacca di gran lunga Carlo Calenda, fermo al 21, e ancor più Matteo Renzi, che sta sul 18%. Si tratta di un numero che suscita alcune considerazioni, alcune di contesto, e altre di messaggio politico. Berlusconi, infatti, è reduce da un lunghissimo ricovero in ospedale, che ha tenuto per giorni l’opinione pubblica con il fiato sospeso, ed ora sta svolgendo la sua convalescenza ad Arcore. Ha condotto la campagna elettorale per le amministrative anche lui, sì, ma ovviamente in una maniera limitata dalle cautele imposte dalle circostanze. Dunque un breve video di qualche minuto in vista del primo turno, con un invito ad andare a votare. E una serie di interviste ad alcuni quotidiani con l’approssimarsi del ballottaggio. Un attivismo di gran lunga più ridotto in confronto alla Segretaria Pd, che nel suo ruolo di leadership è protagonista ad ampia visibilità del quadro politico. Ma anche di Renzi e Calenda. Che nelle ultime settimane hanno conquistato la scena più per le liti che per la proposta, ma che comunque continuano ad essere ben presenti nel dibattito pubblico e televisivo.

Ancora una volta, dunque, Berlusconi ribalta le dinamiche della politica, quelle che oggi vedono la visibilità, l’attivismo social, televisivo e territoriale come requisito di esistenza sullo scenario. Berlusconi, invece, pratica per forza di cose un attivismo meno di occhio, ma molto di sostanza. E lo testimonia quel che è filtrato non solo dalle sue dichiarazioni, ma anche dai retroscena che lo vogliono impegnato, a stretto contatto con i dirigenti del suo partito, a stilare un piano di riorganizzazione del partito per implementarne il radicamento sul territorio, e in una preliminare attività di individuazione dei candidati in vista delle elezioni europee. Punto di passaggio in cui Forza Italia potrebbe svolgere un importante ruolo cerniera nell’ottica di un’alleanza con le famiglie europee dei conservatori e dei riformisti per poter dar vita ad una Commissione senza i socialisti. In questo senso, l’affermazione dell’identità degli azzurri (altra componente fondamentale dell’attività rafforzamento del partito) come forza popolare, liberale, compatibile ma distinta dalle altre forze di coalizione, si colloca in questo quadro.

 

 

 

Nel frattempo, Berlusconi si gode le vittorie di Ancona e Brindisi, dove il centrodestra ha trionfato ai ballottaggi schierando due candidati a sindaco azzurri. E forse non è un caso che ieri, dopo il consiglio federale della Lega in cui è emersa la volontà di guardare alla creazione di un «centrodestra europeo», il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si è recato ad Arcore per incontrare Berlusconi. Un incontro che fonti della Lega definiscono «lungo e cordiale». Salvini, dopo il colloquio, ha dichiarato: «Ho trovato l'amico Silvio in grande forma, al lavoro su tanti dossier, sorridente e determinato». E sempre dal partito di via Bellerio filtra che i due leader hanno fatto il punto sui primi sei mesi di governo e, appunto, hanno compiuto un ragionamento preliminare sul futuro in vista delle elezioni europee. Non è un mistero che, nel corso degli anni, Berlusconi abbia più volte espresso a Salvini l’auspicio di un avvicinamento del Ppe. Ora, il tema è chiaramente sul tavolo. E il leader di Forza Italia, anche in questa fase di riscrittura delle dinamiche politiche comunitarie, resta centrale.
 

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