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Riforme, addio bicameralismo e sì al sindaco d'Italia: l'esito dell'incontro Meloni-Terzo Polo

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La disponibilità al dialogo è confermata così come i dettagli di merito: indicazione del premier sul modello del sindaco d’Italia e superamento del bicameralismo. Le delegazione di Azione e Italia Viva, insieme come gruppi del Terzo Polo nonostante la recente rottura politica, ribadisce nel faccia a faccia con Giorgia Meloni che i centristi ci sono per le riforme su cui vuole lavorare il governo. A parlare dopo l’appuntamento è Carlo Calenda: «Siamo disponibili a collaborare. Condividiamo l’esigenza di avere maggiore stabilità di governo, una maggiore efficienza dell’apparato complessivo dello Stato, non solo il governo centrale». Ma con un inderogabile paletto: «Per noi c’è una linea rossa assoluta, la figura di garanzia, di unità nazionale, sulla Costituzione, del presidente della Repubblica non si tocca». 

 

 

La ricetta dei centristi per una maggiore «stabilità ed efficienza» sono premierato e monocameralismo. «Siamo favorevoli all’indicazione del presidente del Consiglio» sul modello del sindaco d’Italia», dice ancora il leader di Azione. E aggiunge Maria Elena Boschi: «Una riforma della forma di governo non può essere separata dal superamento del bicameralismo». Era proprio uno dei temi cardine della riforma Renzi bocciata dal referendum del 2016 e proprio a quella stagione fa riferimento Boschi per pungere la premier Meloni. «Noi ora che siamo all’opposizione non faremo alla Meloni, che è al governo, quello che lei da leader di Fdi ha fatto nel 2016 a noi» che eravamo al governo. «Non c’è una posizione pregiudiziale, ma di ascolto e di dialogo per il bene del Paese». 

 

 

Sul metodo da Azione e Iv non c’è una preferenza per un percorso specifico: che sia quello dell’art.138 o una Bicamerale va bene, argomenta Boschi, «purché la riforme si facciano e non ci sia un tentativo dilatorio sulla tempistica». E quindi Calenda: «Mi pare che il governo sia disponibile in questa fase a raccogliere idee, la premier non ci ha detto in che modo intende procedere, se bicamerale o iniziativa governativa. Ho sentito Conte su una commissione specializzata, noi non ci impicchiamo al metodo e ne discuteremo». Calenda ha inoltre spiegato che sono previsti altri incontri tra «governo e opposizione. Noi non faremo alcun Aventino, sarebbe illogico e incoerente farlo». E invita anche a un confronto tra le opposizioni: «È importante che ci si confronti anche con le altre opposizioni, mi sembra logico e normale». Segnali distensivi e tutto un altro atteggiamento rispetto al Pd.

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