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Vinitaly, bagno di folla per Meloni che annuncia: “Vogliamo un liceo del Made in Italy”

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Oltre sei ore di visita al Vinitaly. Giorgia Meloni arriva per la prima volta alla fiera di Verona da presidente del Consiglio, dopo aver fatto visita in passato alla kermesse da leader di FdI, e si concede un bagno di folla. È ancora calda, però, la polemica scoppiata dopo le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, sull'attentato di via Rasella. "La considero una sgrammaticatura istituzionale, dopodiché mi risulta che La Russa abbia già risposto e anche già chiesto scusa. Quindi, non alimenterei una polemica che mi sembra abbia già chiuso" lui, dice l'inquilina di Palazzo Chigi. Sempre a proposito del tema della Resistenza, in vista dell'anniversario della Liberazione, Meloni risponde piccata alla domanda se chiederà ai ministri di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile: "Non credo di doverglielo chiedere io, sono valutazioni un po' curiose che fate voi".

 

 

Tornando alla visita al Vinitaly, decine di selfie e foto con i visitatori per la premier, che poi risponde "grazie" a chi le dice: "Grande Giorgia, sei la numero uno". "È sempre un modo per testare se stai facendo un buon lavoro, se quel lavoro viene percepito. Sono contenta", dice a proposito dell'accoglienza ricevuta alla 55esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati. Dopo un primo passaggio nel padiglione del Masaf (ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), anche per ammirare il Bacco di Caravaggio e il Bacco fanciullo di Guido Reni, ecco una foto con il cappello bianco da chef in mano e, quindi, un brindisi prima di iniziare il giro tra i padiglioni, visitati praticamente tutti. Meloni arriva poco dopo le 10, gira di stand in stand, all'inizio accompagnata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, si concede una pausa pranzo mangiando toscano e poi riprende il tour nel pomeriggio passando da una Regione all'altra. Un omaggio alla vetrina di un'eccellenza italiana nel mondo: il vino. "Il settore vinicolo - sottolinea - vale in Italia oltre 30 miliardi di euro e impegna oltre 870mila addetti, il primo nella bilancia commerciale del nostro 'made in'. Ovviamente, è nostro interesse e nostro dovere sostenere questo mondo, anche con il ricambio generazionale. È un pezzo fondamentale della nostra economia". Quindi, partecipando alla cerimonia di premiazione del 7° Concorso enologico istituti agrari d'Italia nell'auditorium, Meloni sottolinea: "Per come la vedo io, questo è il liceo, perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. È la ragione per la quale ragioniamo del liceo del made in Italy, cioè di fare anche su questi percorsi un'operazione che spieghi il legame profondo che esiste tra la nostra cultura e la nostra identità che è la cosa più preziosa che abbiamo".

 

 

E non finisce qui. Perché i temi caldi non mancano e, oltre al Pnrr, alla partita delle nomine e al fisco, la presidente del Consiglio risponde di essere "d'accordissimo" con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a proposito del reddito di cittadinanza e del lavoro agricolo: "Quello che accade nell'agricoltura in Italia - rimarca - produce un pezzo molto significativo del nostro Pil. Voi mi state dicendo che le imprese e che i giovani che lavorano in questo mondo fanno un lavoro indegno? Mi sa che qualcuno non ha capito come cammina questo Paese".

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