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Meloni al Senato: sostegno all'Ucraina senza guardare al consenso

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L'Italia continuerà a sostenere l'Ucraina senza guardare al gradimento. La premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo conferma che il supporto a Kiev "sarà assicurato in ogni ambito fino a quando sarà necessario, continueremo a farlo senza calcolare ogni tipo di impatto sul consenso, perché è giusto farlo, anche sul piano dei valori. L’aiuto militare all’Ucraina è necessario".

"Manterremo gli impegni assunti, la libertà ha un prezzo. Forniremo uno scudo di fronte ai bombardamenti russi alla popolazione di Kiev", osserva il presidente del Consiglio. Meloni non nasconde la sua irritazione nei confronti di chi racconta "che l’Italia sta spendendo soldi" a danno degli italiani. "Basta menzogne", osserva, "l’Italia sta inviando all’Ucraina materiale e componenti già in suo possesso". "Giudico falso e puerile - ha sottolineato la premier - la propaganda di chi racconta che l’Italia spende soldi inviando armi sottraendo risorse alle necessità degli italiani, è falso e in questa Aula lo sappiamo tutti. L’Italia sta inviando armi di cui è già in suo possesso e che per fortuna non dobbiamo utilizzare, e le inviamo anche per tenere lontana la guerra da casa nostra. Raccontare agli italiani il contrario è una menzogna che intendo chiamare col suo nome". "Raccontare agli italiani che senza l’aiuto all’ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o ridurre le tasse è una menzogna", ha ripetuto Meloni. Dai banchi della maggioranza è partito un lungo applauso alla premier. 

Sul tavolo tanti temi, tra cui quello dell'immigrazione. "Le frontiere marittime dell’Italia sono quelle dell’Europa e l’Europa è chiamata a difenderle", ha detto Meloni nelle comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 23 e 24 marzo, "la posta in gioco è la vita e la dignità di tantissimi esseri umani, vittime di una tratta ignobile, e allo stesso tempo la sicurezza dell’intero continente". "Noi siamo di fronte a organizzazioni criminali che lucrano sugli esseri umani - ha ricordato la premier -. Vogliamo contrastare con forza questo traffico. "Criticate ferocemente me o il governo, ma vi prego fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia", ha detto ancora la premier, "la battaglia politica si può efficacemente condurre senza dover dipingere il proprio avversario come un mostro. Anche nella più feroce polemica politica c’è un limite da non oltrepassare, il limite oltre il quale per colpire l’avversario si mette in cattive luce la nazione intera, gettando ombre addirittura sugli uomini e le donne di Guardia costiera e forze dell’ordine, che invece dobbiamo ringraziare, perché l’Italia da sola si sta caricando di una responsabilità che dovrebbe essere condivisa da altri". 

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