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Cgil, Giorgia Meloni al Congresso a Rimini: l'intervento del premier

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Dribbla le contestazioni ed entra dall'ingresso principale tra fischi e cori. Il premier Giorgia Meloni arriva al Palacongressi di Rimini per l'evento della Cgil poco prima delle 12 e - come annunciato - il popolo del sindacato rosso la accoglie protestando mentre il presidente del Consiglio non si fa intimorire e, senza defilarsi, stretta in un lungo cordone di sicurezza, entra nella sala della Cgil dove alla fine arrivano gli applausi mentre si siede vicino al segretario generale Maurizio Landini che l'ha accompagnata per tutto il suo ingresso, assediata da telecamere e giornalisti.

Sono 27 anni anni che un premier non va al Congresso della Cgil e mai nessun premier di destra era stato invitato. Un momento storico dunque. "Ho letto alcune ricostruzioni che hanno divertito, che dopo aver confermato la mia presenza avrei ritrattato la mia stessa presenza per paura dei fischi" ha esordito il premier dopo aver lasciato cantare i contestatori che, per una manciata di secondi, hanno intonato Bella Ciao mentre il presidente del Consiglio si avvicinava al microfono. "È da quando avevo 16 anni che mi fischiano, sono 30 anni che prendo fischi, sono cavaliere al merito dei fischi e certo non mi spavento". E ancora a chi in queste ore la contesta Meloni ha ribadito: "in alcuni casi con slogan efficaci: pensati sgradita. Anche se non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica". 

"È un momento importante per il Sindacato, dobbiamo parlare con tutti" ha dichiarato Landini accogliendo il premier sul palco. "Bisogna imparare ad ascoltare anche chi ha idee diverse dalle nostre. Ascoltare per potere chiedere di essere ascoltato da chi ha idee diverse. Ringrazio la premier Meloni che quando le ho telefonato per invitarla ha accettato". 

Qualche ora prima davanti al Palacongressi di Rimini va in scena la "protesta dei peluches" di Eliana Como contro la presenza della presidente del Consiglio, invitata da Landini. "Non siamo d'accordo con la presenza di Giorgia Meloni, lasceremo la sala e inviteremo anche gli altri a non ascoltare la premier", aveva detto la sindacalista nei giorni scorsi. Como ieri aveva poi annunciato genericamente un presidio "pacifico e creativo". La premier "Giorgia Meloni non è ospite gradita", aveva detto la sindacalista a capo della minoranza congressuale, e "non è stata invitata a mio nome, non la ascolterò", aveva ribadito ieri dal palco durante i lavori. Oggi al presidio anche uno striscione che recita: 'Meloni: non in nostro nome' e un altro in cui è scritto 'Cutro: strage di Stato'.

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