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La direttiva per le case green rimandata al mittente: il governo sfida l'Ue

Luigi Frasca
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La maggioranza rimanda al mittente la direttiva sulla case green con una mozione a cui hanno lavorato sia Lega sua Fratelli d’Italia. «La casa degli italiani è sacra e non può essere l’Europa a cambiare le regole. L’approvazione della mozione presentata dalla Lega che impegna il governo a scongiurare l’entrata in vigore dell’assurda direttiva case green nell’ambito della Fit for 55, è un primo passo importante. Occorre infatti tener conto della peculiarità del patrimonio edilizio italiano. La Lega farà di tutto perché Bruxelles sia più flessibile su questo tema e non trasformi il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico in una mannaia per milioni di italiani». Ha esultato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, primo firmatario della mozione.

 

 

«La mozione presentata dal Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, e approvata, sancisce l’impegno del governo contro la direttiva europea sulle case green. Nessuno mette in dubbio l’importanza dell’obiettivo della transizione ecologica. Ma questa non può realizzarsi con forzature e mettendo a rischio la tradizione di investimento italiana, orientata per buona parte sulle case». Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli. «Se questa normativa entrasse in vigore, infatti, si concretizzerebbe una stangata ai danni di milioni di famiglie, una mannaia sulla ricchezza privata e sul mercato immobiliare. L’Italia ha il dovere di proteggere le peculiarità della propria economia» conclude.

 

 

Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Ambiente a Montecitorio, ha sottolineato come «il voto di oggi alla Camera sulla mozione che impegna l’esecutivo a scongiurare l’approvazione della direttiva Ue sull’efficienza energetica degli immobili è un passo avanti fondamentale. L’obiettivo della direttiva è per noi condivisibile, ma riteniamo che un’operazione simile si debba perseguire con realismo e pragmatismo, indicando un lasso di tempo consono e realizzabile. Fratelli d’Italia è infatti a favore della riconversione ambientale di case e appartamenti e all’abbattimento delle emissioni inquinanti, ma è impensabile ristrutturare milioni di immobili entro il 2030, considerando, inoltre, che parte del nostro patrimonio ha oltre un migliaio di anni, con specificità storiche e architettoniche straordinarie e uniche in Europa. Bruxelles non può non tenerne conto. Auspico che l’Unione Europea faccia quindi marcia indietro e fissi obiettivi raggiungibili nel tempo senza ideologie e con buon senso».

 

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