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Pd, il giudizio di Renzi: perché con la vittoria di Schlein cambierà tutto nella politica italiana

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“La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd cambia la politica italiana”. È questa la certezza di Matteo Renzi esposta subito nell’incipit della sua enews del 28 febbraio. L’ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva ha commentato per la prima volta il risultato delle primarie dem: “Voglio farle i complimenti perché vincere le primarie con un milione di partecipanti richiede tenacia e coraggio. E ovviamente complimenti anche a Stefano Bonaccini per la battaglia leale. Ma al di là degli aspetti personali la questione è politica. Ciò che è avvenuto è molto importante. Il Pd diventa un partito di sinistra-sinistra che compete direttamente con il Movimento 5 Stelle e assorbe i partitini di sinistra radicale. Non si tratta di esprimere un giudizio di merito, dire se si è d’accordo o meno, è un dato di fatto che la vittoria di Schlein cambia la pelle del Pd”. 

 

 

“Qualcuno - prosegue Renzi - pensa che ciò sia un bene, qualcuno pensa che ciò sia un male, comunque la si pensi, tutti devono riconoscere che è un dato di fatto. Ed è un fatto di chiarezza importantissimo. Amici, il Pd del JobsAct e degli 80€, di Industria 4.0 e dello sblocca Italia, del garantismo e delle riforme su diritti civili e sociali non c’è più. C’è un altro Pd. Migliore? Peggiore? Più forte? Più debole? Chissà. Non ci interessa, adesso. È un altro Pd, punto. A questo nuovo Pd che parla un linguaggio diverso sul reddito di cittadinanza, sul nucleare, sulla politica estera, sulle tasse non possiamo che augurare buon lavoro con il rispetto di chi vede finalmente chiarito che ci sono due strade diverse”. La situazione non è affatto un choc per l’ex segretario del Pd: “Il 26 febbraio 2023 si è concluso il percorso iniziato nel settembre 2019 con la nascita di Italia Viva. Voi direte ‘e tu sei triste per questo?’ Ragazzi, devo essere sincero, io sono entusiasta. Perché si compie un passaggio fondamentale per la costruzione del nuovo progetto. Vengono giù, all’improvviso, tutti insieme, gli alibi di chi ancora pensava di poter coltivare il riformismo dentro il Pd. Questo significa che adesso parte la campagna acquisti come sintetizzano i giornali? Macché! Anzi, è vero il contrario. Vedrete che specie all’inizio in tanti proveranno a serrare le fila dei gruppi dirigenti. Non aspettatevi un esodo, non aspettatevi una campagna acquisti. Non puntiamo all’esodo dei dirigenti nel 2023, ma all’esodo degli elettori nel 2024”. 

 

 

Ed ecco che Renzi lancia il piano per il futuro: “La nostra scommessa non è la campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024. Lì si voterà con il proporzionale puro alle europee. La nostra famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%. Nelle prossime settimane andremo avanti con decisione insieme ad Azione sulla strada del partito unico. Carlo Calenda ha proposto di accelerare sui tempi e noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque lavoreremo su simbolo, manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la novità delle Europee 2024. Se facciamo una buona campagna elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di slogan come sull’immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io dico che abbiamo l’occasione per fare delle Europee 2024 una svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto con una insistenza quasi noiosa”. 

 

 

“Dunque - la chiosa di Renzi - brava Elly Schlein, buon lavoro, fai la tua partita come è giusto che sia. Noi faremo la nostra, con il sorriso e senza più litigi quotidiani con il Pd. Perché ormai lo spazio politico del nuovo Pd è sulla frontiera dei Cinque Stelle, non sulla nostra. E infatti il Conte del ‘vi facciamo rifare la casa gratuitamente perché tanto paga lo Stato’ è già preoccupato. Sarà cruenta la battaglia a sinistra tra Schlein e Conte. Noi siamo altro, siamo altrove. Per chi crede nel riformismo anziché massimalismo, nel creare lavoro anziché nei sussidi, nel firmare le leggi sui diritti civili anziché nel farci i convegni, nell’aumentare lo stipendio a operai e professori anziché organizzare le proteste, oggi lo spazio che si apre è fantastico”.

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