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Sondaggi, Pagnoncelli inchioda la sinistra: cosa c'è dietro l'astensionismo

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In Italia c'è un astensionismo intermittente che scatta quando uno schieramento è dato per sconfitto in partenza come in queste regionali in Lazio e Lombardia. In genere, poi, le elezioni vengono decise dal popolo dei "non collocati" ch in questo frangente storico sta premiando il centrodestra. Nel corso della puntata di Dimartedì del 14 febbraio, il sondaggista Nando Pagnoncelli fa il punto sul voto di domenica e lunedì. L'Italia è di destra? "Non dobbiamo confondere il risultato elettorale sia delle politiche che delle regionali con quelli che sono i numeri reali delle componenti politiche nel paese", spiega il direttore di Ipsos. 

 

"Il centrodestra ha vinto nettamente le elezioni politiche con il 43,9% dei voti validi e ha vinto nettamente le elezioni in Lombardia e nel Lazio", spiega Pagnoncelli, "ma se guardiamo i numeri del 25 di settembre abbiamo 12 milioni e 300 mila elettori che hanno votato per le forze del centrodestra,  14,2 milioni che hanno votato tutte le altre forze e 18 milioni di elettori che non hanno votato o hanno votato scheda bianca o nulla", afferma il sondaggista. "I numeri dicono che non c'è una maggioranza di destra". 

A dimostrazione del concetto, c'è il sondaggio mensile sull'auto-collocazione politica, ossia come si definiscono gli elettori.- Il dato risale a fine gennaio: "Il 33% degli intervistati non si riconosce in nessuno schieramento, il 27% si dichiara di sinistra o centrosinistra, un altro 27% di centro-destra e un 9% di centro" commenta Pagnoncelli. "Questo significa che il risultato elettorale molto spesso è guidato dal voto dei cosiddetti non collocati, che a seconda delle circostanze e del clima politico tendono a votare per candidati e partiti" di uno schieramento o l'altro.

 

Il conduttore Giovanni Floris allora chiede: "Ma in queste regionali gli astensionisti sono più di destra o di sinistra?". Per il sondaggista il dato è chiaro: "L'astensionismo è intermittente, in questo caso proviene in misura maggiore dal centrosinistra. Basti pensare che gli elettori di centrosinistra convinti della vittoria in Lombardia e nel Lazio erano una strettissima minoranza. Se un elettore è certo della sconfitta ha poche motivazioni" per recarsi alle urne, conclude Pagnoncelli. 

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