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Regionali Lazio, il primo impegno del nuovo presidente Rocca: "Priorità? I Pronto soccorso"

Pietro De Leo
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Il primo pensiero che ho avuto? Il senso di responsabilità di fronte all’enorme impegno che ci siamo assunti nei confronti dei cittadini. Quel sentimento ha prevalso rispetto alla gioia della vittoria». Francesco Rocca ha appena finito il giro delle interviste con le tv nel suo quartier generale al Palazzo delle Fontane di Roma, all’Eur, e parla con Il Tempo a lato del palchetto delle telecamere.

In precedenza, durante la conferenza stampa, aveva risposto ad una nostra domanda sulle primissime iniziative da assumere nella prima Giunta: «La prima delibera sarà sicuramente revocare quella delibera che ha regalato duemila ettari di tenuta agricola al comune di Roma, a un canone surreale», aveva spiegato.

Il riferimento è all'assegnazione al Campidoglio della gestione delle aziende agricole di Castel di Guido e della Tenuta del Cavaliere. Poi, «sicuramente un intervento sui tempi d’attesa nei pronto soccorso». Dunque sempre a margine, chiediamo quale sia una chiave di volta per un problema come il «blocco barelle». E risponde: «Mettere in rete tutti gli ospedali della regione Lazio, sia pubblici che privati accreditati».

L’arrivo di Rocca al suo quartier generale elettorale va, in realtà, un po’ più oltre del previsto. Alle 18, quando era atteso circa un’ora prima. A risultato ben acquisito, con il salone che brulica, oltreché di giornalisti, di esponenti politici. C’è la primissima fila di Fratelli d’Italia, presente già nei minuti successivi all’arrivo dei primi exit poll.

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, e poi ancora Giovanni Donzelli e Fabio Rampelli. Non arriverà, perché alle prese con un forte raffreddore, la premier Giorgia Meloni (in ogni caso, fa capolino la sorella Arianna). Ma la grafica che molti esponenti del partito cominciano a postare sui social già verso le 16, con il volto del presidente del Consiglio e la scritta «Vittoria», con a corredo le immagini di Rocca e Fontana, dà il senso dell’esito consolidato in tempi brevissimi. «Gli italiani sono un popolo di persone intelligenti che valutano la proposta politica e danno un segnale chiaro», dice Lollobrigida passando da un taccuino e un microfono. «La sinistra esce. stra-sconfitta», osserva Rampelli.

E in realtà quella che si respira al Palazzo dell’Eur non è un’aria né di suspance né di euforia, ma semplicemente di attesa verso qualcosa che va come scritto. Si affacciano alcuni candidati alle regionali, consiglieri uscenti come Laura Corrotti e Antonello Aurigemma. A ridosso dell’arrivo di Rocca la platea si popola. Il centrodestra è tutto lì.

Arrivano il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon e il segretario romano di Forza Italia Maurizio Gasparri. L’azzurro legge così il basso livello di affluenza: «La debolezza degli avversari ha demotivato gli elettori». Il leghista osserva: «Ora dobbiamo governare bene per i cittadini, per gli elettori e anche per chi non è andato a votare. Credo sia giusto rappresentare tutti quanti». C’è anche Lorenzo Cesa, leader dell’Udc, che stringe vigorosamente la mano a Rocca e gli fa le congratulazioni.

Dunque, Rocca. La salita sul palco, dopo un giorno trascorso a casa, è la partita chiusa dopo una campagna elettorale impiegata a rispondere ai veleni e alle contumelie sul suo passato e sul suo profilo di manager. I cronisti mettono subito in campo l’argomento clou, ossia la Giunta: questa, dice lui, sarà «parte di un ragionamento insieme a tutta la coalizione, l'ultima volta ci sono voluti una ventina giorni. Dobbiamo partire subito, non possiamo perdere nemmeno un giorno».

Tuttavia, di nomi e deleghe non parla. Però prevede di portare a termine la composizione in meno di venti giorni. «Sicuramente seguirò la sanità molto da vicino ma ancora non ho preso una decisione», spiega. La sanità è stato uno dei punti di maggiore conflittualità in campagna elettorale. «Bisogna risollevarla», dice il presidente eletto, «è distante e mortificai cittadini». Quanto all’enorme dato di astensione, ciò «sottolinea che 10 anni di centrosinistra hanno allontanato i cittadini. Ci impegneremo per far tornare fiducia e partecipazione». Questo, dunque, il punto di inizio di una storia politica nuova, a una manciata di mesi dall’insediamento di un governo che ha affrontato un’agenda politica difficilissima. Arrivare così era probabile, ma non scontato.

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