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Elezioni nel Lazio, per aiutare D'Amato posti e incarichi per tutti

Antonio Sbraga
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Più che last, ormai è «Lazio-minute»: le nomine in Zona Cesarini nella Regione dei Cesari. Poltrone & sofà da saldi di fine legislatura su cui la battaglia elettorale per la conquista della Pisana, che si è chiusa ieri, non ha però fatto sconti. Non sulla loro legittimità, ma sull’opportunità di andare a coprire le caselle vuote degli organigrammi regionali proprio a pochi mesi dal voto. Dalle Asl alle Asp, dall’Arsial al Cotral, dall’Ater al Nue, l’assegnazione di ogni cadrega o strapuntino nei livelli apicali ha finito d’infiammare il dibattito politico.

«La giunta Zingaretti, negli anni, ha creato ben 23 direzioni generali (22 direttori regionali e 1 direttore generale), incrementandole di oltre il 25% (rispetto ai 16 del passato), con evidente spreco di risorse pubbliche. Credo sia necessaria un’immediata riorganizzazione degli uffici al fine di dare maggiore incisività all'azione del governo regionale e ridurre i costi», ha ripetuto durante tutta la sua campagna elettorale Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione dal centrodestra. Una coalizione che più volte ha chiesto le dimissioni da assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, sempre per una questione d’opportunità politica dopo la sua candidatura a governatore per il centrosinistra. Ma l’assessore ha sempre respinto l’accusa di un qualsivoglia uso non istituzionale del suo ruolo a vantaggio della campagna elettorale, chiusa ieri alla Garbatella insieme ai suoi sponsor politici (anche i più litigiosi tra loro come Carlo Calenda ed Angelo Bonelli) e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Ma lo scontro sul poltronificio è arrivato fin dentro i gangli più strategici della Regione. Come la «nomina per tre anni di due direttori generali: il primo al NUE (numero unico di emergenza) e il secondo alla programmazione economica», ha denunciato Rocca. Due ingressi che hanno seguito lo schieramento di un’intera formazione: 11 maglie assegnate a fine 2022 dalla Regione. «Sì, solo nel mese di dicembre la Regione ha nominato ben 11 dirigenti- quantifica la consigliera regionale Laura Corrotti (FdI)- nelle aree Programmazione e monitoraggio, Commercio e artigianato, Coordinamento autorizzazioni, Trattamento economico, Pianificazione paesaggistica, Autorizzazioni paesaggistiche, Produzioni agricole, Controlli e Acquisti, Pianificazione e Gare, Sistemi Informativi e Ragioneria».

All’inizio del 2023, invece, è stato assegnato un doppio incarico al capo dell’ufficio di gabinetto del presidente della Regione, nominato anche nuovo «Commissario dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial)». Un incarico che «sarà svolto fino al novantesimo giorno successivo all’insediamento del Consiglio regionale», si legge nel decreto firmato dal presidente vicario, Daniele Leodori. Lo stesso che, nel dicembre scorso, ha dovuto stoppare le assemblee per le nomine dei presidenti degli Egato dopo le polemiche sull’elezione del consigliere regionale Mauro Buschini (Pd) a capo dell’ente di gestione dei rifiuti nella provincia di Frosinone con uno stipendio da ottomila euro al mese. Le altre nomine di cui si vociferava, dal presidente del Consiglio regionale, Marco Vincenzi (Pd) in giù, sono poi state messe in stand-by proprio da Leodori «al fine di liberare dalla discussione elettorale la costituzione degli Egato».

Ma lo scontro sugli incarichi dirigenziali si è poi spostato sulle Asl. Dopo aver concesso una proroga di 2 anni al direttore generale dell’Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito, e a Maria Paola Corradi, a capo dell’Ares 118, la Regione ha nominato tre vicari: Roberta Volpini all’Asl Roma 1, Antonella Proietti a Viterbo e Anna Petti a Rieti. All’Asl Latina, invece, polemiche sul contemporaneo rinnovo di 13 contratti ai capi dipartimento dell’azienda. La querelle ha poi lambito anche l’Ater di Roma, dove la Regione ha fatto passare Eriprando Guerritore dalla poltrona di presidente dell’azienda case popolari a commissario straordinario. Ma anche all’Asp Tuscia, con la nomina nel cda di 2 consiglieri zingarettiani (Angelo Cappelli, ex sindaco di Capranica e Alessandro Ferretti, responsabile delle relazioni istituzionali della società Lazio Crea) e al Cotral (con la "promozione" del responsabile organizzazione del Circolo Pd Cotral, Maurizio Coddetta).
 

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