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I ministri della Lega: "Solo il centrodestra può dare più poteri a Roma"

Martina Zanchi
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La vittoria di Francesco Rocca alle elezioni regionali del Lazio potrà consentire a Roma Capitale di completare il percorso di autonomia iniziato nel 2009, con il decreto sul federalismo fiscale di Roberto Calderoli, e mai concluso. «I tempi sono maturi per una modifica costituzionale» ha suggerito l’autore di quella legge dal palco del Tempio di Adriano, location suggestiva dell’evento «La Lega al governo, l’impegno per il Lazio» a cui ieri hanno partecipato cinque ministri leghisti a supporto del candidato presidente, in collegamento da Latina.

Al centro Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, affiancato dal titolare del Mef Giancarlo Giorgetti, e poi Giuseppe Valditara all’Istruzione, Alessandra Locatelli alla Disabilità. Infine, alla destra del segretario leghista proprio Calderoli, responsabile di Affari regionali e Autonomie. «Con il decreto del 2009 attribuivamo a Roma Capitale possibilità e finanziamenti. Ma va detto - ricorda il ministro - che quell’iter non si è concluso perché, nel momento in cui certe competenze venivano trasferite alle città, la Regione non si era dimostrata così tanto d’accordo». Resistenze che potrebbero essere vinte grazie al concretizzarsi di un asse politico tra la Pisana e Palazzo Chigi. Un quadro nel quale iscrivere il ritorno delle ex Province, abolite dal governo di Matteo Renzi nel 2014. Una novità annunciata da Salvini durante l’evento e accolta da fragorosi applausi.

«Nelle riforme del ministro Calderoli - ha detto il vicepremier - ci sarà anche la reintroduzione della Provincia eletta direttamente dai cittadini. L’abolizione è stata l’ennesima «renzata» che non ha fatto risparmiare niente ma ha lasciato strade e scuole senza manutenzione». Un ruolo di primo piano, comunque, lo avrà Roma, che secondo Calderoli potrebbe partecipare «anche all’autonomia differenziata». Inevitabile del resto la centralità dell’Urbe non solo nel dibattito pre-elettorale ma anche per lo sviluppo dell’intero sistema-Regione. Nei primi cento giorni del governo nazionale diverse sono state le testimonianze di sostegno concreto, da parte dell’esecutivo, nei confronti delle esigenze della Capitale amministrata dal dem Roberto Gualtieri. Dai due miliardi per il completamento della metro C (oggi Matteo Salvini sarà a Porta Metronia per verificare l’andamento dei lavori) al miliardo di fondi sbloccati per il Giubileo 2025. La Capitale è ancora in corsa per altre candidature importanti. Dalla più nota, l’organizzazione di Expo 2030, il cui esito ci sarà a novembre, fino alla possibilità di ospitare l’Autorità Antiriciclaggio Europea. «Ci sono altre città candidate e tutte le proposte saranno valutate - ha evidenziato il ministro dell’Economia Giorgetti - Senza dubbio Roma può vantare la presenza di note istituzioni finanziarie che danno credibilità alla prospettiva».

Ma il Lazio non è solo la Città eterna. Lo ha ricordato Francesco Rocca, in collegamento con la sala. «Questa è una regione ferita, ci sono cittadini non di serie A e B ma di serie B e C - afferma il candidato presidente - le province sono abbandonate, con ospedali fatiscenti e un’offerta sanitaria difficile. Nell’hinteland si opera solo il 7 per cento dei tumori e abbiamo il dato più basso sullo screening oncologico. Un dato destinato a far aumentare la mortalità». Per prendere di petto la crisi dei nosocomi laziali, il centrodestra ha in mente un piano quinquennale per la riduzione delle liste d’attesa.

Tra i temi caldi della campagna elettorale del Lazio anche la realizzazione del termovalorizzatore di Roma. Salvini non ha lasciato spazio a fraintendimenti. «Chi vuole i rifiuti voti Cinque stelle e Pd. Per la Lega, senza se e senza ma, le strade devono essere liberate dall’immondizia e questa deve essere trasformata in calore». E se i traguardi del centrodestra in tema infrastrutturale sono ambiziosi - «Grazie all’accordo tra Ita e Lufthansa l’aeroporto di Fiumicino potrebbe diventare l’hub verso il sud del mondo», ha ricordato Giorgetti, auspicando una conclusione positiva della vicenda - nel Lazio sono in arrivo i 700 milioni stanziati dal governo per mettere in sicurezza le risorse idriche dell’acquedotto del Peschiera, in provincia di Rieti, che disseta Roma e parte dell’hinterland.<ET>Ancora, per l’edilizia scolastica circa 735 milioni sono stati stanziati dall’esecutivo per la riqualificazione dei plessi laziali e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un’iniezione di risorse e fiducia per la campagna elettorale di Francesco Rocca. «Grazie ai ministri della Lega e a Salvini per il vostro sostegno. C’è un clima straordinario - ha commentato il candidato presidente - Il centrodestra è un soprattutto una grande squadra. È questa coesione che ci consentirà di portare a casa grandi risultati».
 

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