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Renzi attacca Conte: "Chi ha mentito al Copasir". Il caso sul New York Times

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Christian Campigli
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Una contesa politica aspra, aggressiva, portata avanti a colpi di ficcanti accuse e di pronte repliche. Una vicenda umana che è stata al centro, nel recente passato, della chiusura di un'esperienza governativa in apparenza solida. Due leader che non si amano e combattono per uno spazio confinante, spesso persino sovrapposto.

Matteo Renzi torna, sulla sua Enews, ad attaccare Giuseppe Conte. “Il New York Times ha ripreso il tema degli strani rapporti tra i servizi segreti italiani, nel periodo del governo guidato da Giuseppe Conte e l’amministrazione Trump. Se ciò che scrive il New York Times è vero, qualcuno ha mentito al Copasir. Sei mesi dopo questa strana vicenda Palazzo Chigi faceva entrare i soldati russi nel territorio italiano con l’alibi della pandemia”.

Parole taglienti come un coltello. Il nativo di Rignano ha poi puntato il dito contro l'attuale esecutivo. “La Presidente Meloni taglia il traguardo dei primi cento giorni a Palazzo Chigi. La campagna elettorale sembra un ricordo del paleolitico: le promesse di allora erano evidentemente specchietti per le allodole. E lo si è visto praticamente su tutto a cominciare dalla benzina. Penso però che occorrerà del tempo perché la luna di miele con gli italiani si interrompa. E continuo a pensare che il momento della verità saranno le europee del 2024”.

Non poteva, infine, mancare una stilettata al suo ex partito. “Il Pd del mio amico Bonaccini ha deciso nello stesso giorno di attaccare il JobsAct (che ha prodotto più di un milione di posti di lavoro, di cui la metà a tempo indeterminato e ha dato garanzie a chi garanzie non aveva, introducendo ad esempio il divieto delle dimissioni in bianco) per accogliere nel suo seno l’ex grillino Giarrusso: contenti loro, contenti tutti. Facendosi dettare la linea dall’ex grillino, il Partito Democratico diventa ufficialmente ex riformista. Noi abbiamo un grande spazio davanti a noi”.

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