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Manovra di bilancio, voto finale alla Camera dei deputati il 24 dicembre

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È una corsa contro il tempo, a Montecitorio, per approvare la manovra entro la vigilia di Natale per poi lasciare la parola all’altro ramo del Parlamento che dovrà licenziare in via definitiva il provvedimento entro la fine dell’anno. Dopo la discussione generale di giovedì mattina, l’esame in Aula è continuato a singhiozzo, in un clima di tensione tra maggioranza e opposizione: alla fine, dopo varie interruzioni per definire con esattezza il perimetro delle modifiche indicate dalla Ragioneria generale dello Stato, l’Aula ha approvato la richiesta di rinvio in Commissione della legge di bilancio avanzata dal presidente della Commissione bilancio Giuseppe Mangialavori. Poi il governo dovrebbe porre la questione di fiducia. Bocciata, invece, la proposta avanzata da Alleanza Verdi-Sinistra di ampliare il perimetro delle modifiche alla norma che autorizza la caccia ai cinghiali nelle aree urbane, stracciandola dalla manovra.

«Propongo il rinvio della legge di bilancio in commissione, esclusivamente al fine di modificare o sopprimere alcune disposizioni che presentano profili problematici dal punto di vista della copertura finanziaria, quali risultanti dalla nota della Ragioneria generale dello Stato» aveva detto in Aula il presidente della Commissione Bilancio. A saltare o a subire modifiche, per problemi di coperture, non solo l’emendamento che stanziava 450 milioni per i Comuni (approvato per errore in Commissione, per stessa ammissione della maggioranza), visto che dal ministero dell’Economia e delle Finanze sono giunte altre 44 correzioni relative ad altrettanti emendamenti.

 

 

 

Il sottosegretario all’Economia e Finanze, Lucia Albano, precisa in una nota: «Alla luce delle critiche emerse, ritengo opportuno sottolineare che le note elaborate dalla Ragioneria di Stato nel percorso di approvazione della legge di bilancio rientrano nella normalità delle operazioni svolte dai tecnici del Mef. Queste osservazioni tecniche sono pervenute anche lo scorso anno e in misura nettamente superiore. Inoltre, mi preme ricordare che negli ultimi due anni la manovra si è chiusa il 30 dicembre e l’esecutivo in carica non si era formato durante l’autunno, come accaduto al governo Meloni. Insieme ai tecnici del Mef, che ringrazio per il puntuale e sempre professionale apporto, Parlamento e governo sono al lavoro per gli ultimi aggiustamenti alla manovra in Commissione Bilancio alla Camera, prima dell’apposizione del voto di fiducia». A provare a spegnere le polemiche anche il premier Giorgia Meloni che, incontrando i parlamentari di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che «tra mille difficoltà, il rodaggio e questi giorni complessi della legge di Bilancio, e nonostante quello che si può e si deve migliorare, mi pare che rispetto a chi auspicava e prefigurava una partenza di questo governo e di questa maggioranza come una catastrofe, questo racconto che è stato fatto contro di noi gli sta simpaticamente tornando indietro come un boomerang».

 

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