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Matteo Piantedosi contro le Ong: lo Stato deve governare i flussi migratori

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Matteo Piantedosi va all'attacco delle Ong sull'emergenza migranti. Secondo il ministro dell'Interno, i flussi migratori devono essere controllati direttamente dagli Stati senza lasciare spazio all'attività delle Organizzazioni Non Governative. «Come Paesi che partecipano alla vita democratica, avremmo ambizione che in ogni ambito compreso salvataggio in mare, debba provvedere lo Stato. Non servono organizzazioni che poi magari conformano la loro azione per fini deviati rispetto agli obiettivi umanitari dichiarati». Lo dichiara il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, parlando delle Ong all’evento per i dieci anni di Fratelli d’Italia a piazza del Popolo a Roma. «Il sospetto che talune formazioni - ha aggiunto - siano ispirate, non so se per effetto di servizi segreti, a creare un meccanismo di condizionamento. Non lo dico io ma studi di anni fa. Siamo molto attenti perché non mi stupirebbe se il condizionamento politico di queste Ong fosse un anello di una catena più grande».

 

 

 

Il ministro dell'Interno Piantedosi ha anche sottolineato la necessità di continuare a investire nelle forze dell'ordine: «Ero vicecapo di Polizia quando per la prima volta, nell’elaborazione di un documento di programmazione economico finanziaria, ci battemmo anche con la condivisione dei sindacati di Polizia per affermare che la sicurezza e gli investimenti che si facevano sulle forze di Polizia erano intimamente connessi con gli investimenti finalizzati alla ripresa dello sviluppo economico del Paese - ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso del convegno "la Dirigenza della Polizia di Stato: responsabilità, prerogative e diritti. Prospettive di Riforma" organizzato dal sindacato Siulp all’università Lumsa di Roma - Sono pienamente convinto che il ruolo del sindacato debba essere quello di partecipare alla formazione della vita democratica, alla determinazione delle scelte di fondo anche della politica. Con il mondiale di calcio ci sono stati contesti al di fuori del nostro Paese dove i successi di una squadra, il Marocco, hanno determinato problemi di sicurezza pubblica. Da noi non è successo, nonostante qualcuno si sia indignato perché a Milano è volata qualche sedia: abbiamo mantenuto l’ordine pubblico. Abbiamo gestito tutto come migliori forze di polizia al mondo. L’ordine pubblico è definito il complesso dei beni giuridici fondamentali e interessi pubblici primari sui quali si regge l’ordinata e civile convivenza. In queste ore si stanno concludendo battaglie per riconoscere la specialità delle forze di polizia, l’impegno c’è tutto così come l’aspettativa che qualcosa si realizzi. Non molleremo perché profondamente convinti che ogni centesimo di investimento che si fa sulla struttura di polizia è un investimento che si fa per la sicurezza e per lo sviluppo del Paese».

 

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