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Pd, Paola De Micheli: ok primarie aperte ma il voto degli iscritti valga doppio

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L'ex ministra, candidata alla segreteria del Pd, oggi lancia il proprio manifesto per rilanciare i Dem

Gianni Di Capua
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Paola De Micheli lancia il proprio manifesto per rilanciare il Partito democratico. L'appuntamento è per oggi pomeriggio alle 17.30 a Roma, all'auditorium dell'Ara Pacis, dove De Micheli presenterà il suo libro-manifesto «Concretamente - Prima le persone». Insieme con l'autrice, interverranno lo scrittore Maurizio De giovanni (che firma la prefazione del libro), Lucia Annunziata e Massimo Gramellini.

 

Paola De Micheli, parlamentare democratica ed ex ministro, è candidata alla segreteria del Pd. Dovrà vedersela con Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, anche loro candidati alla guida del Nazareno. «Primarie aperte sì, ma il voto degli iscritti al Partito democratico valga il doppio rispetto a quello degli elettori. Sono per l'apertura massima del partito ma voglio che il nostro popolo possa dire la sua non solo per scegliere i candidati, ma anche sulle idee e sulle riforme da fare, voglio una partecipazione che decida», spiega De Micheli.

 

«Ho scommesso sugli iscritti del Pd e non sulle correnti nazionali che sostengono Bonaccini e Schlein. Ho scommesso su coloro che tengono vivo il partito e ho scommesso sulle idee, con proposte su un nuovo modello organizzativo, sul lavoro, sulle politiche ambientali e fiscali. Credo che questo sia il modo giusto per fare la candidata e sto girando tutta l'Italia, alla fine credo che il risultato arriverà e sarà sorprendente.

 

Vado fino in fondo perchè sono una donna militante del Pd, amo la mia comunità, e tutto quello che posso fare per rafforzarla, lo farò», dice ancora la candidata alla segreteria, la cui discesa in campo viene salutata con favore da Bonaccini. «Voglio lanciare un grande abbraccio a Elly Schlein, a Paola De Micheli e a chiunque voglia candidarsi alla segreteria nazionale del partito - dice il governatore dell'Emilia Romagna Non ne posso più di una classe dirigente del Pd che in questi anni si è combattuta tra sé, quasi che nella stessa famiglia ci fosse ogni volta un nemico o l'avversario. Il giorno dopo si deve chiedere una mano anche a chi non ha prevalso per provare tutti insieme a rendere grande il Partito democratico nei prossimi anni, soprattutto tornare a rendere orgogliosi tanti che ancora ci votano e tanti che non lo sono più e che ci hanno lasciato e speriamo che possano tornare».

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