Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Femminicidio, sulla Bicamerale di inchiesta c'è l'ok unanime del Senato

Esplora:

Luca De Lellis
  • a
  • a
  • a

Con voto unanime – 139 favorevoli, zero astenuti e contrari – il Senato ha approvato la formazione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio o qualsiasi tipo di abuso di genere. Quando si tratta questo tema, spesso, si rischia di scivolare nel campo della retorica. Perché qualsiasi parola non può spiegare l’orrore insito nella violenza sulle donne. Ma il lungo applauso dell’aula forse racconta meglio di innumerevoli parole quanto sia importante prevenire certi comportamenti criminali.

Ora si attende l’avallo della Camera affinché la nuova commissione possa cominciare a lavorare. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha esordito nell’introduzione al suo discorso dicendo: “Sbaglia chi pensa sia una questione di donne, è essenzialmente una questione di uomini”. A prescindere da qualsiasi comportamento possa tenere una ragazza/signora, è ingiustificabile la violenza. Pertanto, prosegue, “è un fenomeno criminale estremamente complesso, una grave violazione dei diritti umani. Figlio dell'ignoranza e dell'intolleranza, che si alimenta nelle disparità che ancora esistono nelle famiglie, nelle scuole e in ogni ambito della nostra società. Ed è anche figlio di una cultura, per fortuna non nostra, di matrimoni combinati e che punta a condannare chi si ribella”. Poi è il tempo di qualche numero impietoso. La seconda carica dello Stato ha ricordato che nel 2022 sono 125 le donne uccise in Italia, di cui “108 in un contesto familiare o affettivo”. Dunque, “una ogni tre giorni”. Un minuto di silenzio dell’intera aula in onore delle vittime ha chiuso il cerchio.

Anche dall’opposizione sono arrivate parole di soddisfazione per questo traguardo. In particolare, la senatrice del Pd Valeria Valente, relatrice all'istituzione della Bicamerale di inchiesta sul femminicidio, ha risposto alla domanda sulla necessità di una commissione parlamentare d’inchiesta: “E’ doverosa perché ancora, nonostante un patrimonio normativo corposo, avanzato, solido e che anche negli ultimi anni abbiamo continuato a integrare, tante, troppe donne sono colpite dalla violenza, che prende molte forme diverse”. Nella speranza che le statistiche di quest’anno, nel 2023 possano essere diverse.

Dai blog