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“Italia protagonista, un successo”. Meloni gongola dopo il G20 ed è pronta a volare in Cina

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Il G20, nonostante la complessa situazione geopolitica, alla fine è stato “un successo”, e “l’Italia è stata protagonista, in prima linea su tutti i tavoli”. Al termine di una intensa due giorni di lavoro, chiusa dal bilaterale con il leader cinese Xi Jinping, Giorgia Meloni traccia un bilancio più che positivo della trasferta di Bali. La presidente del Consiglio evidenzia il “riavvicinamento tra l'Occidente e il resto del mondo” emerso con l’accordo sulla dichiarazione finale dei leader nella quale viene inserito “un passaggio fondamentale e significativo: la condanna dell'aggressione russa all'Ucraina”. A questo, spiega in conferenza stampa, si aggiunge “il successo del negoziato sul grano. Era un punto che anche l'Italia ha sottolineato negli interventi in plenaria, che ha raccolto il sostegno di tutti di tutti i leader, Russia compresa”. Certo, Meloni non può fare a meno di menzionare anche il “brusco risveglio” al mattino con le notizie dei missili caduti sulla Polonia che hanno imposto a Bali una riunione urgente dei leader in ambito G7-Nato-Ue. “Vedremo gli sviluppi”, spiega precisando tuttavia che “la responsabilità di quanto accaduto per quello che ci riguarda è tutta russa anche se fosse stato un missile della contraerea ucraina” a causare le vittime “nel tentativo di bloccare il bombardamento criminale su obiettivi civili che l’Ucraina continua a subire”.

 

 

Per quanto riguarda l’Italia, Meloni rivendica un ruolo da “protagonista” al summit. “Intorno a noi c'è stata molta attenzione e curiosità - ammette -, sicuramente anche per il fatto che fossimo l'unica Nazione con un Capo di Governo donna. Sul tema della parità eravamo un fanalino di coda. Ora siamo all'avanguardia, ed è un elemento che mi rende fiera”. Eppure, secondo la premier, non è stato solo questo elemento di novità a creare attenzione. “Confesso che non sono riuscita a organizzare tutti i bilaterali che erano stati chiesti con l’Italia” rivela, aggiungendo che quelli archiviati “hanno mostrato un governo solido, stabile, che dà una proiezione di lungo periodo e che rende più facile immaginare l'Italia fondamentale per le relazioni internazionali”. “Nessun continente può essere isolato dal resto del mondo – prosegue – e qui penso che l’attuale governo possa fare la differenza. Gli ultimi esecutivi hanno avuto un orizzonte corto, erano abituati a rincorrere l'emergenza, io penso invece che questo debba avere l'ambizione di ragionare di strategia”. E nella strategia italiana per Meloni deve essere fondamentale “il rapporto con l'Asia”. 

 

 

Ecco perché nel corso del faccia a faccia con il leader cinese Xi esprime “l’interesse del governo italiano a promuovere gli interessi economici reciproci, anche nell'ottica di un aumento delle esportazioni italiane in Cina”. Nel colloquio vengono toccati anche i rapporti Ue-Cina in ottica di un rilancio, con Meloni interessata a rilevare l’importanza che riprendano “tutti i canali di dialogo, incluso quello in materia di diritti umani”. Dialogo necessario anche sul fronte della guerra in Ucraina, con entrambi concordi sul fatto che occorra “promuovere ogni iniziativa diplomatica per porre fine al conflitto ed evitare un'escalation”. Meloni e Xi si sono quindi salutati, con la risposta positiva della premier all’invito di volare prossimamente in Cina per far visita al paese. Pechino non sarà però l’unico viaggio da organizzare in futuro. Presto ci sarà anche una trasferta a Washington. Il bilaterale con Biden è servito alla premier ad aprire un canale con il presidente statunitense. “Ci siamo ripromessi di rivederci molto presto”. Una Meloni che funziona in politica estera.

 

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