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Le proteste contro le opere d'arte avranno vita breve. Borghi: “Arresto e galera immediata”

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Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le proteste, in tutta Europa e anche in Italia, degli attivisti per il clima, che hanno preso di mira le opere d’arte per aumentare la cassa di risonanza delle loro proteste. Tra coloro che sono stufi di tale atteggiamento c’è il senatore della Lega Claudio Borghi, che sul proprio profilo Twitter ha lanciato la propria iniziativa: “La settimana prossima deposito una proposta di legge per un sano annetto di galera con arresto in flagranza e immediata detenzione per chi deturpa o tenta di deturpare (la scusa di ‘tanto c’è il vetro’ non deve reggere) un’opera d’arte custodita in un museo per motivi di propaganda”.

 

 

Un utente risponde al senatore del Carroccio e parte un botta e risposta. “‘Art. 518 duodecies C.P. Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 2.500 a 15.000 €’. Vuoi abbassare la pena?” gli chiedono e Borghi replica: “No… Questi se la cavano dicendo che non hanno fatto niente perché c'era il vetro. Facciamo un anno subito e con arresto immediato e se per caso danneggiano davvero allora scatta il resto”. Lo stesso utente fa notare che è “già previsto in quanto non fruibile anche se non danneggiato”. Ma il parlamentare spiega ancora: “Ovviamente no perché al primo processo il giudice dirà che la non fruibilità era solo momentanea e che tanto un colpo di spugna e via. Intendo azzerare la discrezionalità di valutazione e di allungare con la fattispecie la lista del 380 cpp. Prima che ci sia danno irreparabile”.

 

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