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Energia, Mattarella sprona l'Ue: "Speculazioni intollerabili, porre rimedio"

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Sergio Mattarella alza la voce con l'Europa. Le speculazioni sui rincari dell'energia a danno dei cittadini sono "intollerabili" e "solo l'Unione Europea ha la forza, intervenendo sugli automatismi dei prezzi" di progettare e mettere in campo "fin d’ora gli strumenti per favorire la ripresa".

Sergio Mattarella è netto e - davanti ai Cavalieri e Alfieri del lavoro insigniti lo scorso 2 giugno - sprona l'Europa che "fatica a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali di questa guerra". È il giorno in cui si inasprisce il conflitto nei territori dell'Ucraina, la scia di vittime aumenta di ora in ora e il livello della tensione si innalza pericolosamente. E il capo dello Stato non usa mezzi termini definendo "sciagurata" la guerra provocata dalla Russia che si è arrogata "un inaccettabile diritto di aggressione". Oggi più che mai, rimarca Mattarella, "la pace è urgente e necessaria" e "la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino". Dal Quirinale, dunque, nessun tentennamento, anzi, il presidente avverte che "l'Europa è un bersaglio di questa guerra" e per questo "ha il dovere di una risposta unitaria e coerente".

Sono tuttavia gli effetti del conflitto sui cittadini della comunità europea il centro del discorso del capo dello Stato, che con parole dure sprona gli stati membri a intervenire "imprese e famiglie vanno protette nelle fasi più acute della crisi perché diversamente si pregiudica il domani". "Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime energetiche deve combinarsi con il potenziamento del Piano europeo per l'energia che, con il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti, è stato messo in campo per affrontare la crisi", parole che danno forza alla missione di Mario Draghi all'ultimo Consiglio europeo da premier del 20 ottobre. Il prezzo sul tetto del gas e le misure per sostenere gli Stati più colpiti, questi i temi su cui si misurerà la coesione e l'unità dell'Europa. E Mattarella non ha dubbi: "A questo va posto rimedio. Si palesano i rischi di emarginazione sociale, di recessione, di inflazione, con impoverimento della base produttiva del Paese". L'inquilino del Colle - che sarà a novembre in visita di Stato in Olanda, uno dei paesi più ostili alle misure comuni contro il rialzo dei prezzi energetici - incalza: "Le ragioni del mercato dell'energia sembrano creare ostacoli" e "la responsabilità delle istituzioni è esattamente quella di rimuoverli". Un messaggio è riservato anche alla Germania:  "Comprendendo che l'illusione di risposte nazionali è destinata a restare tale, l'Europa ha deciso di adottare politiche straordinarie per accompagnare la ripartenza e per accelerare verso la sostenibilità e l'innovazione, in modo da rendere il Continente un'avanguardia dell'economia di domani".   E' in questo quadro che Mattarella pone l'Italia, paese dai "risultati straordinari" per crescita di Pil, che non può e non deve "perdere la sfida" del Pnrr. Ovviamente il capo dello Stato non entra nel merito delle correzioni avanzate da Fratelli d'Italia - che si appresta a governare con Giorgia MELONI - al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma avverte: all’Italia, "è stato accordato il pacchetto finanziario più consistente nel finanziamento ai Piani nazionali di ripresa e resilienza" ed "è stato compiuto il primo tratto del percorso, si deve proseguire rispettando tempi e impegni. Non possiamo dissipare questa opportunità di rinnovamento e di sviluppo, che è utile per correggere storture antiche e accelerare le necessarie correzioni strutturali alla nostra economia. Ne va, anche, del nostro ruolo in Europa, che deve essere trainante".Certo, constata l'inquilino del Colle, "pesano oggi nuove incognite, si preconizzano orizzonti foschi, ma occorre saper partire da questi eccellenti risultati ottenuti per costruire con fiducia il futuro". Per Mattarella "viviamo un tempo di preoccupazione: non lasciamo che sia questo sentimento a trattenerci dall’applicarci con fervore alle nostre missioni, nell’interesse dell’Italia", l'auspicio, perché "disponiamo di basi solide per pensare il futuro e per costruirlo insieme".

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