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Tagadà, Marzio Breda avverte il centrodestra: "Non scandalizzatevi se Mattarella..."

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In attesa che Sergio Mattarella affidi l'incarco al nuovo premier, impazza il totonomi per la squadra dei ministri del nuovo governo. Nonostante le smentite di Giorgia Meloni sulle indiscrezioni che ogni giorno riempiono le prime pagine dei giornali e il riserbo di tutti i leader di centrodestra proseguono i rumors sul toto ministri. Nella puntata di lunedì 3 ottobre su La7 Marzio Breda, il quirinalista del Corriere della Sera, manda un avvertimento al centrodestra spiegando come non bisogna scandalizzarsi se Sergio Matteralla avrà da eccepire su qualche nome. I ministeri chiave, sottolinea Breda, sono principalmente quattro: Esteri, Economia, Interni e Difesa. 
 


"Non bisogna scandalizzarsi se Sergio Mattarella su alcuni ministeri eccepisce qualcosa". Come ha già più volte spiegato il quirinalista  in diverse occasioni "il potere di nominare i ministri è duale perché è in capo a due soggetti: il presidente del Consiglio incaricato e il presidente della Repubblica che deve nominare". Secondo Breda infatti il capo dello Stato tiene in particolar modo a tre o quattro ministeri:"Per gli Esteri ci vuole una figura che dia garanzia di coerenza con gli impegni presi con la Nato e con l'Ue in quanto Mattarella è garante dei trattatati internazionali, anche per l'Economia serve un nome gradito al Quirinale. Ricordiamo il problema che nacque con Savona che aveva ipotizzato l'uscita dalla moneta unica. Per la Difesa, sul cui tavolo approdano i dossier militari e riservatissimi, non ci può essere uno che sia sospettabile della vicinanza a Vladimir Putin" conclude Breda. Infine l'ultima poltrona, che viene ricordata da Tiziana Panella: gli Interni.

 

 

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